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Liquidi nel bagaglio a mano, cambia (forse) tutto: anche Torino tra gli aeroporti pronti al via libera

Torino tra gli scali già attrezzati con i nuovi scanner 3D: stop al limite dei 100 ml sempre più vicino, ma manca l’ok definitivo

Liquidi nel bagaglio a mano, cambia (forse) tutto: anche Torino tra gli aeroporti pronti al via libera

Chi viaggia spesso sa bene cosa significa svuotare il bagaglio a mano in fretta, separare creme, bottigliette e dispositivi elettronici per poi rimettere tutto dentro alla rinfusa. Una routine noiosa, a volte ansiogena, che presto potrebbe diventare un ricordo. Ma – e non è un dettaglio – non per tutti.

La Conferenza europea dell’aviazione civile (Ecac) dovrebbe dare il via libera all’uso pieno degli scanner 3D Hi-Scan 6040 CTiX prodotti dalla britannica Smiths Detection, installati in sette aeroporti italiani. Un passaggio tecnico – legato all’aggiornamento del software di rilevamento – ma decisivo per superare il limite dei 100 millilitri per i liquidi nel bagaglio a mano e per dire addio all’obbligo di tirare fuori laptop e tablet ai controlli.

La lista degli “aeroporti smart”

La novità riguarderà solo gli scali dove la nuova tecnologia è già operativa:

  • Milano Malpensa e Linate

  • Roma Fiumicino

  • Torino Caselle

  • Bologna

  • Bergamo Orio al Serio

  • Catania Fontanarossa

In tutti gli altri, si continuerà con le vecchie regole. Niente liquidi oltre i 100 ml, niente flaconi di shampoo o vino in valigia, e dispositivi elettronici da estrarre e riporre. 

Gli scanner CTiX non sono una novità assoluta. Erano già stati installati e accesi, ma la Commissione europea ne aveva limitato l’uso nel 2023 dopo alcune segnalazioni – probabilmente dagli Stati Uniti – che mettevano in dubbio la loro efficacia nel rilevare gli esplosivi. Da lì, un paradosso: strumenti super tecnologici, costati fino a otto volte quelli tradizionali, disattivati. Una battuta d’arresto che ha avuto un impatto su sicurezza, efficienza e investimenti.

Come funziona la tecnologia

Gli Hi-Scan 6040 CTiX sono scanner 3D che funzionano come una TAC per i bagagli: generano immagini tridimensionali dettagliate e, grazie a un algoritmo aggiornato, individuano automaticamente sostanze sospette. Se tutto va come previsto, i passeggeri potranno passare i controlli senza tirare fuori nulla, risparmiando tempo e stress. Un vantaggio non solo per i viaggiatori, ma anche per gli aeroporti, che puntano a rendere i flussi più rapidi e ordinati.

L’adozione della “smart security” non è solo una questione logistica, ma anche economica. Gli scali che potranno offrire controlli più veloci e meno invasivi saranno più appetibili per le compagnie e per i passeggeri. Gli altri rischiano di restare indietro. E la sensazione – nemmeno troppo vaga – è che ci si avvii verso un’Italia a due velocità, dove a decidere quanto puoi portare nel bagaglio non è una normativa comune, ma l’hardware dell’aeroporto da cui parti.

Quando cambierà davvero qualcosa? Tutto dipende dal pronunciamento atteso a giorni da parte dell’Ecac. Se il via libera arriverà – come si spera – entro il 25 luglio, si potrà finalmente archiviare il vecchio limite dei 100 ml, almeno dove gli scanner sono già pronti a entrare a regime. Per gli altri aeroporti, invece, resta tutto come prima. Almeno per ora.

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