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Salute & Benessere
28 Luglio 2025 - 13:45
Immagine di repertorio
Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la prima legge italiana dedicata al contrasto dell’isolamento sociale volontario, noto anche come fenomeno degli hikikomori. Il provvedimento, proposto dal consigliere Silvio Magliano (Moderati), introduce una serie di misure concrete rivolte in particolare ai giovani, ma applicabili anche ad altre fasce della popolazione. Tra le novità principali figurano l’istituzione di un Osservatorio regionale sull’isolamento sociale, l’istituzione della “Giornata dell’ascolto” (fissata il 21 ottobre) e un finanziamento triennale di 20 mila euro all’anno per sostenere attività e campagne di prevenzione.
L’Osservatorio avrà il compito di monitorare le situazioni di ritiro sociale presenti sul territorio piemontese, raccogliere dati, proporre iniziative di sensibilizzazione e formulare raccomandazioni alla Regione tramite una relazione annuale. La legge promuove il coinvolgimento delle realtà del terzo settore già attive nel campo del disagio giovanile e sociale, agevolandone il coordinamento e valorizzando il loro ruolo di supporto.
Secondo i dati forniti da Istat (2023), in Italia circa il 13% della popolazione non dispone di una rete di supporto su cui contare. Tra i giovani, il 18% riporta esperienze di isolamento sociale marcato. In Piemonte, nello stesso anno, una scuola su tre ha segnalato almeno un caso di studente in condizione di ritiro sociale o a rischio, per un totale di 149 casi noti.
L’Istituto di Ricerche Economico-Sociali (Ires) del Piemonte conferma un aumento significativo dei sintomi ansioso-depressivi tra i giovani, spesso correlati ad atti autolesivi e isolamento. In particolare, negli ultimi vent’anni, i servizi di neuropsichiatria infantile pubblica hanno osservato una crescita costante dei minori (0-18 anni) in carico per problematiche legate alla salute mentale.
L’isolamento sociale non riguarda solo l’età evolutiva. In Piemonte, il 57,6% delle persone che vivono da sole ha più di 60 anni. A livello nazionale, il 25% degli over 75 non dispone di una rete di supporto, percentuale che supera il 33% tra gli ultraottantenni. Questi dati pongono l’accento su una questione intergenerazionale che coinvolge dinamiche familiari, servizi territoriali e risorse digitali, spesso non accessibili alle fasce più fragili della popolazione.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito l’isolamento sociale e la solitudine come una delle nuove emergenze sanitarie globali, equiparabili in termini di impatto a fattori di rischio come l’obesità o il fumo. Secondo un rapporto diffuso a giugno 2025, l’isolamento sociale è associato a oltre 800 mila morti premature ogni anno nel mondo, dovute a complicazioni psichiche, cardiovascolari e immunitarie.
La legge piemontese rappresenta un primo tentativo di risposta istituzionale a un fenomeno che ha assunto dimensioni preoccupanti, anche in seguito alla pandemia da Covid-19. Tuttavia, l’efficacia dell’intervento dipenderà dalla reale implementazione delle misure previste, dal livello di coordinamento con i servizi sanitari e scolastici e dalla continuità del monitoraggio. In assenza di risorse strutturali adeguate e di una strategia nazionale, il rischio è che questa iniziativa rimanga circoscritta a un ambito sperimentale regionale.
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