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AMBIENTE
29 Luglio 2025 - 12:40
Asti arranca nella raccolta differenziata di carta e cartone. È quanto emerge dal 30° Rapporto Annuale di Comieco, il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi Cellulosici, che analizza la situazione del riciclo in Italia nel 2024. Con una media pro capite di 51,5 chilogrammi per abitante, la provincia astigiana si posiziona ben al di sotto sia della media piemontese (74,6 kg) sia di quella nazionale (65,4 kg). Un dato che, senza allarmismi, invita a riflettere sul potenziale ancora inespresso del territorio.
Nel 2024, in provincia di Asti sono state raccolte oltre 10.500 tonnellate di materiale cellulosico. Ma, quando si rapporta questo volume alla popolazione, il risultato mostra un’evidente distanza dagli standard regionali e nazionali. Un divario che pesa, soprattutto alla luce del contesto piemontese, che nel complesso si conferma tra i più virtuosi d’Italia.
Infatti, il Piemonte ha registrato una crescita del +3,1% rispetto al 2023, raggiungendo oltre 317.000 tonnellate di carta e cartone raccolte. Un volume imponente – per rendere l’idea, sufficiente a riempire più di quattro volte la Mole Antonelliana – che testimonia l’impegno diffuso della regione verso pratiche di economia circolare.
Tuttavia, non tutte le province piemontesi viaggiano alla stessa velocità. Asti, insieme a Vercelli (64,5 kg/ab), si colloca nella parte bassa della classifica regionale. Ben più virtuose risultano altre realtà: il Verbano-Cusio-Ossola supera i 100 kg per abitante, Biella e Cuneo si attestano sopra gli 80 kg, mentre Novara e Torino – con quest’ultima che da sola raccoglie oltre 153.000 tonnellate – viaggiano comunque su livelli superiori ad Asti.
Sul piano nazionale, il quadro è incoraggiante. Nel 2024 l’Italia ha superato 3,8 milioni di tonnellate di carta e cartone differenziati, con un tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici che ha raggiunto il 92,5%, ben oltre gli obiettivi europei fissati per il 2030. In Piemonte, Comieco ha riconosciuto ai Comuni convenzionati oltre 18 milioni di euro in corrispettivi economici, in cambio delle quasi 200.000 tonnellate di materiale effettivamente avviate a riciclo.
Un sistema che funziona, dunque. Ma perché funzioni davvero, serve che ogni territorio faccia la sua parte. Asti, oggi in ritardo, ha tutte le carte in regola per colmare il gap e contribuire pienamente agli obiettivi ambientali regionali e nazionali.
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