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SALUTE

Cancro al fegato, il 60% dei casi si può prevenire: l’allarme della Commissione Lancet

Numeri in crescita nel mondo: ecco cosa dice lo studio Lancet su vaccini, diagnosi e stili di vita per fermare la malattia

Cancro al fegato, il 60% dei casi si può prevenire: l’allarme della Commissione Lancet

Il cancro al fegato avanza con dati sempre più preoccupanti e si conferma una delle principali emergenze di salute pubblica a livello mondiale. La Commissione Lancet, però, rilancia un messaggio di fiducia: fino al 60% dei casi può essere evitato intervenendo su vaccinazioni, diagnosi precoci e cambiamenti negli stili di vita.

Il carcinoma epatocellulare, la forma più diffusa di tumore epatico, è in rapida crescita. La Cina concentra da sola oltre il 40% dei casi, ma anche in Europa e Nord America l’incidenza aumenta, spinta soprattutto da alcol e obesità. L’Africa deve fare i conti con un’altra criticità: la diffusione massiccia di epatite B e C in una popolazione giovane, che rischia di vedere peggiorare la situazione nei prossimi decenni.

Eppure i dati indicano che anche piccoli progressi possono fare la differenza. Una riduzione del 2-5% dei nuovi casi ogni anno significherebbe, entro il 2050, fino a 17 milioni di diagnosi evitate e oltre 15 milioni di vite salvate.

Il cancro al fegato si sviluppa lentamente e spesso passa attraverso malattie croniche e cirrosi. Questo lascia un margine d’intervento importante. Le misure più efficaci sono già note: vaccinare i neonati contro l’epatite B, curare tempestivamente l’epatite C, limitare il consumo di alcol, contrastare obesità e diabete. A complicare il quadro ci sono però le malattie metaboliche del fegato, la MASLD e la MASH, che oggi interessano un adulto su tre nel mondo. Sono patologie in rapida ascesa e stanno diventando un motore sempre più rilevante del carcinoma epatico.

Il problema, denunciano gli esperti, è che la consapevolezza rimane bassa, sia tra i medici che tra i decisori politici. Questo rallenta diagnosi e interventi, aumentando il rischio di arrivare tardi. Per la Commissione Lancet serve un cambio di passo: potenziare gli screening, rafforzare le collaborazioni internazionali e abbattere le barriere sociali e culturali che ostacolano la prevenzione.

Il messaggio conclusivo è chiaro: il cancro al fegato non è una condanna inevitabile. Con strategie mirate e maggiore attenzione, questa minaccia globale può essere arginata e milioni di vite possono essere salvate.

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