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Agricoltura
27 Ottobre 2025 - 11:15
Riso, foto di repertorio
È un autunno difficile per il riso italiano. A pochi giorni dall’avvio della raccolta, Coldiretti Vercelli-Biella denuncia un crollo dei prezzi che sta mettendo in ginocchio i produttori nazionali, schiacciati dal peso delle importazioni di riso straniero.
Le quotazioni all’origine per le varietà più note, come Carnaroli e Arborio, si sono quasi dimezzate, passando da 1-1,10 euro al chilo a soli 60-70 centesimi, valori ben al di sotto dei costi di produzione. Eppure, la resa complessiva è rimasta in linea con quella dello scorso anno.
“A pesare sono gli arrivi di riso straniero, aumentati del 10% nei primi sette mesi del 2025, secondo l'analisi Coldiretti su dati Istat, per un totale di 208 milioni di chili. Una situazione aggravata dal fatto che il 60% di tutto il riso importato in Italia gode di tariffe agevolate”, afferma Roberto Guerrini, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega al settore risicolo e presidente di Coldiretti Vercelli-Biella.
“Restano preoccupanti le ultime notizie sull'evoluzione dei negoziati sulla revisione del Regolamento sul Sistema delle preferenze generalizzate (Spg), che rischia di portare ad una clausola di salvaguardia che, seppur basata sull'automatismo, potrebbe rivelarsi totalmente inefficace per la tutela del riso europeo”, ha aggiunto Guerrini.
Un settore simbolo del made in Italy agroalimentare, oggi stretto tra la concorrenza internazionale e la mancanza di strumenti di tutela efficaci, rischia così di vedere compromessa la sua sostenibilità economica e produttiva.
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