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Gioco d’azzardo, 18 milioni di italiani coinvolti

Nel 2024 le entrate del gioco legale hanno superato i 157 miliardi di euro. Crescono i conti online

Gioco d’azzardo, 18 milioni di italiani coinvolti

Immagine di repertorio

In Italia 18 milioni di persone hanno partecipato almeno una volta, nell’ultimo anno, ad attività di gioco d’azzardo tra videopoker, slot machine, gratta e vinci e sale bingo. Secondo il dossier pubblicato da Libera, i giocatori patologici sono circa 1,5 milioni (pari al 3% della popolazione adulta) e 1,4 milioni risultano a rischio moderato. Complessivamente, sono 2,9 milioni i cittadini interessati direttamente dal fenomeno.

Ogni giocatore, rileva il rapporto, coinvolge in media sette persone tra familiari e conviventi, per un totale di 20,4 milioni di cittadini, pari al 40% della popolazione italiana. Si parla quindi di “azzardo passivo”, un impatto che, secondo le stime, comporta una perdita del 7,6% nella qualità della vita di chi gioca e dei suoi familiari.

Il dossier di Libera segnala anche il ruolo crescente delle organizzazioni criminali nel settore. Tra il 2010 e il 2024 sono stati censiti 147 clan mafiosi attivi nel business del gioco, legale e illegale, con il coinvolgimento di 25 procure distrettuali antimafia. Le regioni più interessate sono Campania (40 clan), Calabria (39), Sicilia (38), seguite da Lazio (24) e Puglia (22). Al Nord emergono Liguria e Piemonte, entrambe con 9 clan.

Le entrate del gioco legale hanno raggiunto nel 2024 i 157 miliardi e 453 milioni di euro, con un incremento del 6,59% rispetto al 2023. In forte crescita anche il gioco online, con quasi 16 milioni di conti gioco attivi, contro gli 11 milioni del 2020.

Secondo Libera, il coinvolgimento delle mafie non si limita al contesto nazionale ma si estende anche a reti criminali estere, tra cui mafie cinesi, albanesi e turche. L’associazione sottolinea la necessità di interventi strutturali per ridurre i rischi sociali e finanziari connessi al fenomeno e per limitare la diffusione del gioco patologico, che continua a rappresentare una delle emergenze sociali più rilevanti nel Paese.

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