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Agricoltura

Ortofrutta biologica in Piemonte: serve più ricerca, formazione e coordinamento tra filiere

Al centro sperimentale di Manta analizzate criticità e opportunità per rilanciare il comparto bio regionale

Ortofrutta biologica in Piemonte

Immagine di repertorio

Il comparto dell’ortofrutta biologica in Piemonte è stato al centro del seminario “L’ortofrutticoltura biologica: l’innovazione e la sfida della produttività, il mercato e la competitività”, tenutosi il 1° luglio al Centro Sperimentale per la Frutticoltura di Manta (Cuneo). L’evento è stato organizzato da Fondazione Agrion, FederBio, FederBio Servizi, Sportello Mense Bio e Terramica, e ha visto la partecipazione dell’assessore regionale Paolo Bongioanni.

Durante l’incontro è stato fatto il punto sull’attuale situazione del comparto biologico piemontese, con particolare attenzione al calo delle rese produttive, alla scarsità di strumenti per la difesa fitosanitaria e alla necessità di una maggiore programmazione strategica. L’agricoltura biologica, pur presentando margini di sviluppo, evidenzia criticità significative che richiedono interventi mirati e coordinati.

Secondo la Fondazione Agrion, la produttività media delle aziende bio in Piemonte ha registrato una flessione del 40% rispetto a sette anni fa. Il calo è imputabile in gran parte agli effetti del cambiamento climatico e alla diffusione di patologie emergenti come la ticchiolatura, la Glomerella leaf spot, la Popillia japonica, il Colpo di fuoco batterico e l’afide lanigero. A queste problematiche si aggiunge la mancanza di strumenti specifici per la gestione fitosanitaria nel biologico e una carente attività di ricerca applicata.

Il presidente di Fondazione Agrion, Giacomo Ballari, ha sottolineato la necessità di una pianificazione a lungo termine per garantire continuità e competitività al settore. Per farlo occorrono investimenti nella ricerca e un miglior coordinamento tra istituzioni, centri di sperimentazione e produttori.

L’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni ha espresso il sostegno della Regione alla costruzione di nuove strategie per il settore, ribadendo il ruolo centrale della Fondazione Agrion nella ricerca. Tra le misure in campo figurano i bandi per il mantenimento del regime bio, il supporto alla promozione dei prodotti biologici e il potenziamento dei Distretti del Cibo. Particolare attenzione è stata riservata al Distretto del Cebano, già orientato specificamente al biologico.

Secondo Bongioanni, è inoltre necessario intervenire sulla domanda, incentivando il consumo consapevole attraverso la promozione e la formazione dei consumatori. In quest’ottica, la Regione sta valutando l’introduzione di prodotti ortofrutticoli biologici piemontesi nei capitolati delle mense scolastiche e ospedaliere, in vista del loro rinnovo previsto nel 2026.

Il consolidamento dell’ortofrutta bio in Piemonte passa attraverso una strategia integrata che tenga conto delle esigenze produttive, delle trasformazioni climatiche e delle dinamiche di mercato. La combinazione tra ricerca, promozione e coinvolgimento dei consumatori appare fondamentale per garantire un’evoluzione sostenibile del comparto, valorizzando al tempo stesso la filiera agricola regionale.

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