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Pensionati italiani, in crescita i trasferimenti all’estero

A spingerli non è solo un clima più mite o un costo della vita contenuto, ma i regimi fiscali agevolati messi a disposizione da diversi Paesi

Pensionati italiani, in crescita i trasferimenti all’estero

Trasferimenti all’estero

Negli ultimi anni è aumentato il numero di pensionati italiani che scelgono di trasferirsi all’estero. A spingerli non è solo il desiderio di un clima più mite o di un costo della vita contenuto, ma soprattutto i regimi fiscali agevolati messi a disposizione da diversi Paesi. Secondo i dati Inps, si tratta di una tendenza costante, che vede i pensionati orientarsi verso mete vicine all’Italia o, in alcuni casi, verso destinazioni extraeuropee con condizioni particolarmente vantaggiose.

Fino a pochi anni fa il Portogallo era la principale destinazione, grazie a un sistema fiscale favorevole. Oggi, invece, la Spagna ha assunto un ruolo di primo piano: dal 2020 oltre 2.300 pensionati italiani vi si sono trasferiti, contro i circa 2.000 del Portogallo. Nell’ultimo anno, Madrid ha accolto 536 nuovi pensionati dall’Italia. L’Inps ha erogato in Spagna 147,3 milioni di euro in trattamenti, con un assegno medio mensile di 1.339 euro. Le agevolazioni fiscali comprendono esenzioni sui redditi esteri, detrazioni fino a 6.500 euro per i pensionati tra i 65 e i 75 anni e fino a 7.000 euro per chi ha superato i 75.

Un altro polo di attrazione è la Tunisia, che offre condizioni particolarmente favorevoli ai pensionati del settore pubblico. Ad Hammamet, nel 2023, risiedevano circa 4.000 italiani, pari all’8% della popolazione locale. La normativa tunisina consente di tassare solo il 20% del reddito percepito, lasciando esente l’80%. Le aliquote vanno dallo 0% fino al 35% per redditi oltre i 50.000 euro. Nel 2023 l’Inps ha erogato 87 milioni di euro in pensioni in Tunisia, con un importo medio mensile di 3.564 euro.

Dal 2021 l’Albania è entrata nel novero dei Paesi più competitivi, introducendo l’esenzione totale dalle imposte sui redditi pensionistici esteri. Questo ha portato a un incremento degli arrivi: nell’ultimo anno l’Inps ha versato 13 milioni di euro di pensioni, con un assegno medio di 2.348 euro al mese. Oltre al fattore fiscale, incidono anche il basso costo della vita, la vicinanza geografica e l’adattamento dei servizi agli stranieri.

Accanto a queste mete principali, altri Paesi stanno cercando di attrarre pensionati italiani, tra cui Romania, Grecia, Cipro, Malta e Slovacchia. Pur offrendo vantaggi fiscali, al momento non riescono a competere con Spagna, Tunisia e Albania, che restano le mete più attrattive.

Il fenomeno mostra come le politiche fiscali e il costo della vita influenzino le scelte dei pensionati, determinando spostamenti consistenti di popolazione e di flussi economici che incidono sia sui Paesi di destinazione sia sul sistema previdenziale italiano.

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