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Il bonus
16 Settembre 2025 - 08:10
La Legge di Bilancio 2025 ha prorogato per quest’anno la possibilità di usufruire del bonus infissi con detrazione al 50%, ma solo se l’intervento riguarda l’abitazione principale e la richiesta è presentata dal proprietario o dal titolare di un diritto reale sull’immobile. Dal 1° gennaio 2026, infatti, le agevolazioni diminuiranno: la detrazione scenderà al 36% per la prima casa e al 30% per le altre unità.
È bene chiarire che non esiste un bonus dedicato esclusivamente a porte e finestre: gli infissi rientrano nei vari bonus edilizi (ristrutturazione, ecobonus, bonus sicurezza), che consentono di portare in detrazione le spese sostenute. Gli infissi moderni, oggi, non sono più un punto debole degli edifici: grazie a materiali innovativi e tecniche di installazione avanzate, garantiscono isolamento termico e maggiore sicurezza. Sostituirli nel 2025 significa accedere ancora alla detrazione massima, recuperabile in dieci anni con quote annuali, ma dal 2026 la percentuale riconosciuta sarà più bassa.
Le opzioni per chi intende procedere sono diverse: con il bonus ristrutturazione si può sostituire porte e finestre senza legare l’intervento ad altri lavori, detraendo fino al 50% su un massimo di 96.000 euro. Anche il bonus mobili resta abbinabile, con spesa fino a 5.000 euro. In alternativa, c’è il bonus sicurezza, che include infissi antisfondamento, impianti di allarme e videosorveglianza, mentre l’ecobonus ordinario copre fino a 60.000 euro per unità immobiliare, purché ci sia un risparmio energetico certificato.
Per accedere alle detrazioni, gli interventi devono rispettare precisi requisiti tecnici: la sostituzione deve riguardare elementi già esistenti, delimitare volumi riscaldati e garantire valori di trasmittanza termica conformi ai limiti di legge. Inoltre, è obbligatorio inviare all’ENEA, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, la documentazione tecnica e le asseverazioni dei professionisti.
Tra le spese ammesse rientrano non solo la fornitura e posa in opera di porte e finestre, ma anche persiane, tapparelle, cassonetti, portoni di ingresso e le relative opere murarie. Il credito d’imposta si applica anche alle prestazioni professionali necessarie, dall’APE alla direzione lavori.
Chi ha in programma la sostituzione degli infissi deve quindi tenere d’occhio le scadenze: il 2025 rappresenta l’ultima occasione per ottenere la detrazione piena, prima del taglio delle aliquote previsto dal 2026. Un motivo in più per non rimandare lavori che, oltre a rinnovare l’abitazione, garantiscono efficienza energetica e sicurezza.
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