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Lavoro
21 Settembre 2025 - 19:35
Il Piemonte tra i territori più penalizzati secondo l’Osservatorio CNA
Il VII Osservatorio sulla tassazione delle piccole imprese, realizzato da CNA e presentato a Roma, fotografa una situazione complessa per artigiani e PMI in Piemonte. In media, oltre la metà dell’anno lavorativo viene assorbita dal pagamento delle imposte e dei contributi, lasciando meno tempo e risorse all’attività produttiva.
Secondo lo studio, il total tax rate regionale si attesta al 52%, con forti differenze tra le province. A Torino il dato sale al 53,9%, che significa 197 giorni di lavoro dedicati al fisco contro 169 destinati alla produzione. La data simbolica in cui le imprese torinesi iniziano a lavorare “per sé stesse” cade il 15 luglio, una delle più tardive in Italia.
La provincia di Cuneo si distingue a livello nazionale con un rapporto del 48,8%, collocandosi al terzo posto tra le aree più virtuose. In questo caso la data di “liberazione fiscale” cade il 27 giugno. Situazione intermedia per Asti (50,5%, 3 luglio), Alessandria (51,6%, 7 luglio) e Novara (52%, 8 luglio). Le condizioni peggiori si riscontrano invece a Biella (56,7%) e Vercelli (56,8%), entrambe con la soglia fissata al 26 luglio, fanalini di coda in Italia rispettivamente al 111° e 112° posto.
Per Giovanni Genovesio, presidente regionale CNA Piemonte, i dati evidenziano “un paradosso che penalizza chi vuole crescere, innovare e investire”. L’elevato peso fiscale rende difficile per le piccole imprese programmare lo sviluppo, riducendo liquidità e margini di competitività.
Il segretario regionale Delio Zanzottera ha sottolineato invece le differenze territoriali: “Tra Cuneo e Biella ci sono otto punti percentuali di scarto, che equivalgono a settimane di lavoro dedicate esclusivamente al fisco. Serve una riforma che riduca il carico e che elimini queste disparità ingiustificate”.
Il Piemonte riflette una tendenza nazionale: secondo i dati CNA, in molte aree italiane le PMI si trovano a destinare tra il 50% e il 60% del tempo di lavoro annuale al pagamento delle imposte. Un peso che si traduce in minori investimenti, minore occupazione e difficoltà a competere con sistemi fiscali più leggeri a livello europeo.
Con queste premesse, l’Osservatorio rilancia il tema di una riforma fiscale organica, capace di semplificare gli adempimenti, ridurre il prelievo e creare condizioni più omogenee tra territori, a beneficio del tessuto produttivo che rappresenta una parte essenziale dell’economia piemontese e nazionale.
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