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L'intervento
20 Novembre 2025 - 13:15
Il segretario generale della Uil PierPaolo Bombardieri
Durante il Consiglio Confederale Regionale della Uil Piemonte, a Torino, il segretario generale della Uil PierPaolo Bombardieri ha attaccato duramente il ministro delle Imprese Adolfo Urso, affrontando i temi caldi dell’automotive, dell’ILVA, della manovra economica e delle pensioni. Intervenendo nella città simbolo dell’industria dell’auto, Bombardieri ha commentato la prossima uscita della 500 ibrida, presentata come un segnale di ripresa per Stellantis. «No, non basta» ha tagliato corto. «Mi pare che Stellantis abbia detto ultimamente che aspetta delle indicazioni dell’Europa per capire se può investire nel nostro Paese, e nel frattempo investe negli Stati Uniti e in giro per il mondo. È ovvio che questa scelta da sola non basta: abbiamo troppi stabilimenti in cassa integrazione e troppe aree di crisi che ancora non sono affrontate».
Inevitabile il riferimento alle recenti parole di Urso su Tata Motors, indicate come possibile nuovo investitore in Italia. Bombardieri ha ricordato che «il ministro Urso, noi lo incontrammo due anni fa, ci spiegò che stava per arrivare un nuovo operatore dell’automotive, si pensava a un operatore cinese. Abbiamo imparato nel corso degli anni di diffidare delle dichiarazioni di Urso e di aspettare i fatti».
Il passaggio più duro dell’intervento riguarda però l’Ilva. «Mi pare che il lavoro fatto dal ministro Urso stia portando l’Ilva alla chiusura. Quello che è successo l’altra sera, nell’incontro, decreta la chiusura dell’Ilva. È più di un anno che ci si racconta che c’è qualche investitore interessato, ad oggi non c’è nulla. Oggi il ministro Urso ha decretato la chiusura dell’Ilva». La UIL critica completamente l’assenza di un piano industriale e contesta anche le proposte di formazione per i lavoratori: «Quando ci si dice di utilizzare la formazione, chiediamo: formazione per fare cosa? Questi lavoratori li formiamo per smontare l’Ilva o per fare acciaio? Questo ancora non è chiaro».
Bombardieri ha bocciato anche la cosiddetta “soluzione spezzatino”: «La vediamo male. Non è una soluzione, non c’è un piano industriale serio. Il governo deve decidere se questo Paese ha bisogno dell’acciaio o no. Secondo noi c’è bisogno, lo diciamo da anni. Ma se si fa una scelta diversa, è inutile girare e rincorrere il carrozzone. Bisogna avere il coraggio di dire: noi l’Ilva la stiamo chiudendo. Ed è quello che sta facendo Urso».
Sulla manovra economica, Bombardieri concede un solo elemento positivo: «Abbiamo espresso la nostra soddisfazione per la detassazione degli aumenti contrattuali. Una manovra di 18 miliardi ha spostato 2 miliardi sui temi della contrattazione, che riguarderà 4 milioni di lavoratori poveri». Ma il giudizio complessivo è molto severo: «Sul fisco non ci siamo. In questo Paese continuano a pagare le tasse soltanto i lavoratori dipendenti e i pensionati. Di evasione fiscale non si parla più, sembra che pagarle sia inutile, tanto prima o poi arriverà un condono».
Sul tema pensioni, Bombardieri denuncia un peggioramento causato dalla manovra: «Oggi quella manovra peggiora le condizioni di chi deve andare in pensione. Continuiamo a chiedere Opzione Donna: quando si parla di pari opportunità bisogna essere coerenti. Ripristinare Opzione Donna è una scelta da fare immediatamente». E aggiunge: «Servirebbe una riforma strutturale, si apre la discussione sulle pensioni solo quando il governo deve risparmiare 50 milioni si una manovra piuttosto che su un'altra».
Il segretario Uil chiude guardando alla mobilitazione nazionale: «Il 29 facciamo una mobilitazione a Roma. Continueremo nei territori, parleremo delle cose che non ci vanno bene e proveremo a spingere sui gruppi parlamentari che stiamo incontrando. Il 29 ci troveremo a Roma per sottolineare quali sono le cose che vanno bene e quali sono quelle che vanno cambiate».
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