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La crisi dell'auto
26 Febbraio 2025 - 05:50
È bianca e si è "affacciata" sulla linea delle Carrozzerie di Mirafiori attorno alle 13, provocando - anche tra i lavoratori più disincantati a fronte delle costanti traversie della ex Fiat di questi anni - più di un brivido: è la prima Fiat 500 Ibrida, quella la cui produzione inizierà ufficialmente a ottobre di quest'anno e su cui Stellantis fonda il piano di rilancio di Torino.
La produzione della Fiat 500 Ibrida comincerà a ottobre di quest'anno: l'obiettivo del piano illustrato da Jean Philippe Imparato, COO di Europe Enlarged - ma che era già di Carlos Tavares - è di produrne 100mila all'anno, da aggiungere - forse in maniera ottimistica - a 40mila della versione elettrica, anche se il mercato la pensa diversamente, al momento.
Nostre fonti ci dicono che in fabbrica si stanno facendo prove di "ingombri" sulla linea. Bisogna infatti studiare bene l'accoppiamento di un motore endotermico su una scocca nata per una propulsione e una trasmissione elettriche. Già nei mesi scorsi ci erano stati problemi, fra i progettisti, per ottimizzare il cosiddetto "marriage": tolto l'ingombro batterie, è stato necessario prevedere quello del serbatoio della benzina. Esteticamente, dunque, non ha nulla di diverso dalla Fiat 500e, a parte la pedaliera in quanto la Ibrida non avrà il cambio automatico di serie. Dal Gruppo, però, comunicano che "non è stata ancora avviata alcuna operazione sulla Ibrida".
Un segnale importante, considerando che oggi - mentre i francesi incoronano John Elkann "King maker dell'auto", copyright Le Monde, cui ha anche confermato «interlocuzioni» con possibili partner in Cina, non solo nell’automotive - verranno pubblicati i conti 2024 di Stellantis, conti sicuramente mutilati dal flop di mercato dell'auto elettrica e dalla crisi, dovuta a errori di strategia dell'allora CEO. Gli analisti di Intermonte prevedono per il 2024 ricavi per 157,8 miliardi di euro, in calo del 17% rispetto all'anno precedente, con un utile per azione adjusted di 2,69 euro (-58%) e un Ebit adjusted di 9,6 miliardi (-61%). Per il 2025 sono stimati ricavi per 163,7 miliardi (+4%).
Il nodo cruciale, però, è arrivare in fretta alla scelta del nuovo CEO - le cui funzioni sono di fatto svolte a interim da John Elkann -, per realizzare il vero piano industriale, al di là di quanto finora garantito al governo italiano e degli investimenti per 5 miliardi di dollari negli Stati Uniti. I dati delle immatricolazioni in Europa, resi noti ieri, hanno tratteggiato il solito quadro fosco: -17% di immatricolazioni a gennaio 2025, ma con delle differenze fra i brand che meritano di essere analizzate. Lancia, infatti, orfana della vecchia Y e con la Nuova Ypsilon appena arrivata sul mercato, fa registrare un imbarazzante -73%; mentre Alfa Romeo, forse perché la nuova Junior è stata lanciata in versione ibrida, registra un +22,7%.
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