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La trasformazione dell'ex Fiat
06 Marzo 2025 - 13:47
Sulla facciata non ci saranno più il marchio Fiat e neppure gli altri, da Alfa Romeo a Jeep e Abarth: solo Stellantis, lassù in alto, a dominare la nuova facciata della Palazzina Centrale di Mirafiori. Una rivoluzione che comincerà nel mese di aprile, proprio mentre verranno avviati i lavori alle Carrozzerie per le linee della Fiat 500 Ibrida. Lavori da completare entro il 2027.
È da Stellantis direttamente che arrivano le informazioni e le immagini che svelano il nuovo volto della palazzina di corso Agnelli che domina la prospettiva di corso Traiano. Alta cinque piani e lunga 220 metri, rivestita di pietra bianca arrivata da Finale Ligure, realizzata nel 1939 dall'architetto Vittorio Bonadé Bottino, la palazzina è stata a lungo dominata dalla scritta Fiat. Poi, con la trasformazione in gruppo sempre più globale, la scritta orizzontale su campo blu - che era lo stesso marchio sulle vetture - è stata sostituita dai singoli brand che campeggiano sull'ingresso principale, in cima agli scalini su cui di solito è presente una Fiat 500 elettrica. E sono questi i marchi che spariranno.
Dal Gruppo, ci dicono che in effetti i render non sono ancora definitivi, ma certo apporre la scritta Stellantis sull'edificio - "uno dei simboli dell'industria italiana" - e non solo sulle bandiere all'ingresso ha un profondo significato. Si tratta del progetto GrEEn Campus, a lungo annunciato dall'ex ceo Carlos Tavares e ora finalmente al via: "Mira a rafforzare le radici degli enti centrali di Stellantis attraverso progetti innovativi, sostenibili e collaborativi - dicono da corso Agnelli -. Mirafiori è una delle tre sedi coinvolte in questo programma: le altre sono quelle di Poissy, in Francia, e Rüsselsheim, in Germania". Ed è la direzione che John Elkann ha voluto dare al "nuovo corso" - in attesa del successore di Tavares, a breve -, con Torino centrale. La città della Fiat, infatti, diventa la sede di Stellantis Europe Enlarged, ossia il centro di comando delle operazioni europee. "Di nuovo a casa" è per di più il claim del comunicato stampa.
“Con questo progetto, siamo orgogliosi di dare una nuova vita ad un nostro edificio iconico, un vero e proprio simbolo dell’auto italiana nel mondo, proiettandolo nel futuro – commenta Jean-Philippe Imparato, Responsabile Europe Enlarged - e al contempo vogliamo contribuire a ridurre le emissioni di carbonio dell’azienda, tramite soluzioni tecniche e tecnologiche all’avanguardia. Desideriamo offrire ai nostri dipendenti un’esperienza completamente rinnovata in termini di tempo trascorso in sede incoraggiando scambi interni che promuovano lo sviluppo congiunto e l’intelligenza collettiva, integrando l’esperienza del lavoro da remoto”.
Quindi, la struttura tornerà pienamente utilizzata, con spazi diversi e sarà "a energia positiva", tramite integrazione di pannelli fotovoltaici nell’architettura; impiego di tecnologie di ventilazione a bassissimo consumo; riutilizzo dei materiali; scelte architettoniche che assicurano efficienza ambientale, resilienza e adattabilità all’evoluzione del clima; ampi spazi verdi che contribuiscono alla regolazione termica e al benessere dei dipendenti".
"Si tratta di un progetto ambizioso, sia per l’azienda che per i dipendenti - dice Imparato -, che ci aiuterà a raggiungere i nostri obbiettivi di sostenibilità e diventare un luogo ideale in cui lavorare". Un po’ quello che chiedono poco distante, alle Carrozzerie: che sia un luogo dove lavorare, confidando che il mercato premi gli sforzi e la visione per la Fiat 500 Ibrida.
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