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Il caso

Madre e figlia malmenate per un ritardo nel pagamento dell'affitto

Cinque persone coinvolte nell'attacco, tre sono state denunciate dalla polizia

Madre e figlia malmenate per un ritardo nel pagamento dell'affitto

La bimba spinta giù dalle scale, la madre picchiata fino a strapparle i vestiti. E solo l'intervento dei vicini ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente. Tutto per un ritardo nel pagamento dell'affitto: a denunciarlo sono una donna di 54 anni e la sua bambina di 11, vittime di una violenta aggressione avvenuta lunedì in centro a Ivrea. Sull'accaduto indaga la polizia: le persone coinvolte sono cinque, di cui tre denunciate per il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

La vicenda è stata raccontata dal compagno della donna, rientrato d'urgenza dalla Sicilia per stare vicino alla sua famiglia. Secondo quanto riferito dall'uomo, la famiglia avrebbe richiesto di poter pagare insieme gli affitti di marzo e aprile, per saldare quanto dovuto. Ma il padrone di casa ha "risposto" disdicendo i contratti di luce e gas e presentandosi all'appartamento con altre quattro persone: i cinque hanno cercato di imporre a madre e la figlia di lasciare immediatamente l'alloggio, facendole firmare un documento. Lei si è rifiutata e per quello sono scattate le violenze: stando a quanto ha raccontato la donna, l'hanno aggredita fisicamente con calci e pugni, strappandole la maglietta. La figlia ha cercato di proteggere la madre, ma è stata spinta giù per le scale.

Alcuni vicini, che sono intervenuti per prestare soccorso, sono stati minacciati mentre almeno tre degli aggressori, una volta entrati nell'abitazione, hanno cominciato a scagliare dalla finestra gli effetti personali della famiglia. Stando alle testimonianze, avrebbero gettato qualsiasi cosa trovassero, tra cui vestiti e materiale scolastico della bambina. Tutto danneggiato dalla pioggia che stava cadendo in quel momento.

Al culmine della lite, i vicini hanno chiamato la polizia. Quando la prima volante del commissariato è arrivata sul posto, i cinque aggressori erano già andati via. La 54enne è stata medicata al pronto soccorso di Ivrea, da cui è stata dimessa con una prognosi di quindici giorni. La bambina, invece, ha trascorso una notte in osservazione precauzionale. Poi è tornata a scuola, nonostante libri e quaderni siano stati danneggiati durante la lite.

La famiglia avrebbe cercato di contattare i servizi sociali, ma al momento non avrebbe ricevuto alcuna risposta. Inoltre, avrebbero intenzione di chiedere un supporto psicologico per la bambina, che, dopo l’esperienza traumatica, sarebbe terrorizzata.

Al momento, la famiglia si trova ancora nello stesso alloggio: sebbene il proprietario abbia bloccato i contatori di luce e gas con dei lucchetti, il compagno della donna è riuscito a far riattivare le utenze e di essere ora impegnato a cercare di sistemare la situazione. Anche perché la compagna fatica a trovare un impiego e avrebbe dovuto presentarsi a un colloquio di lavoro proprio il giorno dopo l'aggressione. Le uniche entrate provengono dal lavoro del compagno, che però spesso non sono sufficienti.

Intanto, la polizia ha identificato gli autori dell'aggressione: il proprietario dell’alloggio e altre due persone sono stati denunciati per esercizio arbitrario delle proprie ragioni. In base alla denuncia dettagliata presentata dalla vittima, la loro posizione potrebbe aggravarsi.

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