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Guerra
22 Maggio 2025 - 07:45
Antonio Omar Dridi (35 anni) e Manuel Mameli (25 anni)
Il 21 maggio 2025, l'associazione Memorial – International Volunteers for Ukraine ha confermato la morte di due cittadini italiani impegnati come volontari nel conflitto in Ucraina.
Antonio Omar Dridi, 35 anni, originario di Palermo, è stato dichiarato deceduto dopo essere stato dato per disperso da marzo. Dridi aveva vissuto in Germania e Austria prima di unirsi alla Legione Internazionale a sostegno delle forze ucraine. Le circostanze precise della sua morte non sono state rese pubbliche.
Manuel Mameli, 25 anni, di Selargius (Cagliari), è stato segnalato come deceduto dai suoi commilitoni, sebbene il suo corpo non sia stato ancora recuperato. Mameli, anch'egli membro della Legione Internazionale, sarebbe stato ucciso da un attacco di droni russi nella zona di Pokrovsk, sotto controllo russo.
Con queste perdite, il numero totale di cittadini italiani deceduti nel conflitto ucraino sale a sette. Tra le vittime precedenti si annoverano Edy Ongaro, Benjamin Giorgio Galli e Massimiliano Galletti, quest'ultimo operante come soccorritore volontario.
Parallelamente, sul fronte diplomatico, il 19 maggio si è tenuta una telefonata di due ore tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin. Durante la conversazione, Trump ha abbandonato la richiesta di un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni, precedentemente sostenuta da Kiev. Putin ha respinto la proposta, suggerendo invece la redazione di un memorandum preliminare, senza impegnarsi in una tregua immediata.
Successivamente, Trump ha comunicato ai leader europei, tra cui Volodymyr Zelensky, Emmanuel Macron, Olaf Merz, Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen, che Putin non sarebbe disposto a porre fine al conflitto, ritenendo di essere in vantaggio. Nonostante ciò, Trump ha proposto l'avvio di colloqui di pace a livello inferiore, suggerendo il Vaticano come sede.
In risposta, il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni ha contattato Papa Leone XIV, che ha confermato la disponibilità della Santa Sede a ospitare i negoziati tra Russia e Ucraina. Il Vaticano è stato indicato come sede potenziale per i colloqui, con l'obiettivo di avviare le discussioni entro l'8 giugno.
Il presidente ucraino Zelensky ha espresso apertura a negoziati diretti con Mosca, purché non comportino concessioni territoriali. Ha inoltre indicato il Vaticano, la Turchia e la Svizzera come sedi possibili per i colloqui.
Nel frattempo, l'Unione Europea ha annunciato nuove sanzioni contro la Russia, in assenza di un impegno concreto da parte di Mosca per un cessate il fuoco. Tuttavia, l'efficacia di tali misure potrebbe risultare limitata senza il supporto degli Stati Uniti, la cui posizione rimane incerta.
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