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Il Borghese
12 Febbraio 2024 - 05:50
Stop. Mirafiori oggi, di fatto, si ferma. Il 12 febbraio era la data indicata, infatti, per l’inizio della cassa integrazione e la riduzione su un solo turno dell’attività alle Carrozzerie, dove nasce la Fiat 500 elettrica. Cassa integrazione a rotazione e lavoratori distaccati in reparti diversi, che invece il lavoro ce l’hanno perché riforniscono altri stabilimenti. E con la Spada di Damocle del rientro il 31 marzo, il giorno di stop al Maserati Levante.
Una situazione di incertezza che stride con quanto accade invece là dove si fanno camion o trattori. I 14mila lavoratori di Iveco Group troveranno infatti nella busta paga di febbraio un premio di risultato di importo medio di mille euro lordi. Stessa cosa CNH, che Exor ha recentemente slegato dalla Borsa italiana, con premi medi compresi tra 1.130 e 2.070 euro. Le aziende sottolineano di premiare il contributo dei dipendenti al raggiungimento degli obiettivi. Ciò che a Mirafiori è negato.
Perché lo stabilimento simbolo, il più antico e il più a rischio, secondo il ceo Carlos Tavares, ha fatto meno, molto meno, delle 100mila vetture programmate - che erano il motivo per cui mesi fa avevano annunciato agli operai il ricorso al terzo turno -, ma non certo per colpa dei lavoratori. Stellantis, dopo aver pianificato gli obiettivi, ha scelto di tagliare, parlando di calo degli ordini, quando contemporaneamente si vedeva la Fiat 500e diventare leader di settore in Germania. Un paradosso? O un cambio di strategia? Contenere i costi per salvaguardare gli utili, come dicono i francesi a Stellantis? A giorni il Gruppo renderà noti i conti, che si prevedono stellari. E speriamo anche la strategia a breve termine.
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