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Il Borghese
25 Aprile 2025 - 08:30
A che gioco sta giocando John Elkann? Perché due cose (tra le altre, ma quasi certamente più dei suoi figli) stavano a cuore a Gianni Agnelli: la Juve e la Ferrari. Ed entrambe - già prese a sberloni nell’agone sportivo e non da oggi - sono al centro di complessi intrighi finanziari-industriali.
Partiamo da casa Juve. Entrati di soppiatto (dicono), i due multimiliardari di Tether, il colosso delle criptovalute, ossia Giancarlo Devasini e Paolo Ardoino, sono arrivati adesso oltre il 10%, divenendo i secondi azionisti dietro Exor e parlando già di aumenti di capitale (si spera non in criptovalute) e consigli di amministrazione. Data la potenza di fuoco, mirano al colpo grosso? Ma se racimolare quote sul mercato flottante è abbastanza semplice, grana alla mano, per le azioni di controllo serve che l’azionista di riferimento venda. E la Exor di Elkann non sembra volerlo fare, non dopo aver ripreso il controllo dalle mani del cugino Andrea Agnelli. E se ci fosse lui dietro i due multimiliardari?
Due scenari tengono banco fra un rumor e l’altro, fra campo e Borsa: il primo è che tramite Tether sia proprio Andrea Agnelli che si prepara a tornare in Juve; il secondo è che, quando uno vuole liberarsi di una società di calcio con troppe spese, tenta il business con un fondo. Dunque Elkann si prepara alla sua “exit strategy”?
D’altra parte la fase di “exit” è quella cui anela ogni fondatore di start up e il nipote dell’Avvocato ama definire così Stellantis...
Casa Ferrari. Exor, che si è appena blindata con un buyback da un miliardo (e la cancellazione del 6% di azioni), ha venduto azioni preziosissime di Ferrari, dando un colpetto al titolo. E, ben lungi dal ridare soddisfazioni in pista, adesso per la Rossa si profila nientemeno che una joint venture con Leapmotor, ossia il socio cinese di suv e utilitarie elettriche low cost di Stellantis.
Lecito chiederselo: che partita si sta giocando (e con quali regole)?
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