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a Bardonecchia
01 Gennaio 2024 - 16:17
Un po' di neve è tornata, sulle montagne olimpiche. E altra è attesa per la giornata di domani, martedì 2 gennaio. «Speriamo che faccia qualcosa più della spolverata dei giorni scorsi» allargano le braccia sconsolati residenti e operatori. A cavallo di Capodanno, infatti, sono scesi pochi centimetri. Ancora troppo poco per raddrizzare del tutto un momento sfortunato, proprio nel periodo clou della stagione, quello della vacanze di fine anno.
«Qualcosa è venuto - spiega Enrico Rossi, direttore della Colomion Spa che gestisce gli impianti di risalita -. Diciamo quanto basta per dare un aspetto più adeguato alla stagione al paese. Ma non è che ci abbia permesso di aprire altri impianti». Al momento, a Bardonecchia sono in funzione dodici impianti e i gestori sono riusciti ad aprire anche il collegamento con il Melezet. «Certo, non è come l'anno scorso, ma tutto sommato non sta andando male, anche se la stagione era cominciata davvero bene - prosegue Rossi -. Anche le disdette, per quanto abbiamo accertato, sono state veramente poca cosa».
«In paese non c'è neve ma Colomion sta facendo miracoli su tantissime piste - gli fa eco Giorgio Montabone, vice sindaco a Susa e presidente del Consorzio turistico di Bardonecchia - Un gattista mi raccontava che hanno sparato tanto nella finestra di freddo l’8 dicembre, creando dei mucchi enormi che stanno spalmando. Sopra 2200-2300 metri, invece, c’è anche la neve naturale e si scia bene: così stiamo portando vacanze di Natale dignitose nonostante temperature fuori dal normale, vicine ai 10 gradi».
Le prenotazioni sono state buone in questi giorni di festa, con il paese pieno di gente e albergatori soddisfatti. Una boccata d'ossigeno per un centro che vive di turismo invernale e che, in estate, ha dovuto fare i conti con la devastante alluvione che ha interrotto in anticipo la stagione estiva: «Le previsioni per i prossimi giorni sono buone e anche gennaio e febbraio promettono bene - prosegue Montabone - Ma ci deve aiutare il meteo, speriamo che le previsioni per i prossimi giorni si realizzino».
Intanto bisognerà fare un ragionamento più ampio, visto che da anni le stagioni sciistiche del Torinese devono fare i conti con l'assenza di neve. Come si può correre ai ripari e salvare l'economia turistica? Anche perché, per far fronte all'aumento dei costi, i gestori stanno aumentano le tariffe e ormai sciare ha costi proibitivi: a Bardonecchia uno skipass giornaliero costa 46 euro, sulla Via Lattea 49.
Riflette ancora l'assessore: «So che gli impianti di risalita stanno ragionando sulla possibilità di realizzare piste in altura: bisognerà "alzare" gli impianti e intanto lavorare su altre stagioni: Bardonecchia è una delle poche località che ha davvero tante offerte anche per l'estate. Le stiamo cominciando a offrire anche ora, con il trekking e maneggio. Andiamo incontro alle necessità. D'altronde, se continua così, i gestori degli impianti faranno fatica a restare nei costi. Capiamo che certe cifre facciano spavento per certe famiglie ma ricordiamo che siamo stati nominati come la località migliore nel rapporto qualità-prezzo: stiamo facendo sforzi pazzeschi per evitare che lo sci diventi uno sport per ricchi».
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