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il caso

Brt, si fermano camionisti e facchini: «Orari e carichi di lavoro insostenibili»

Sciopero nei quattro magazzini di Orbassano, Settimo Torinese e San Mauro

Sciopero nei quattro magazzini di Orbassano, Settimo Torinese e San Mauro

Sciopero nei quattro magazzini di Orbassano, Settimo Torinese e San Mauro

Mezzi fermi e autisti a terra in quattro magazzini Brt della provincia di Torino: a Orbassano, nel polo logistico del Sito Interporto, Settimo Torinese e a Pescarito, zona industriale di San Mauro.

Un’intera filiera in tilt, anche a livello nazionale, per lo sciopero di drivers, camionisti e facchini che chiedono migliori condizioni di lavoro: «Non siamo merce», spiegano, mentre raccontano di dover lavorare a ritmi insostenibili, consegnando un pacco ogni 4 minuti durante i propri turni giornalieri. «Turni di lavoro - spiegano dal sindacato di base Si Cobas che ieri mattina ha proclamato lo stato di agitazione dell’intera filiera e il picchetto davanti ai cancelli del polo logistico di Orbassano - si prolungano spesso al di là dell’orario consentito con carichi di lavoro insostenibili». E questa mattina c’è stato anche qualche attimo di tensione quando un paio di camion hanno provato a forzare il picchetto dei lavoratori che rivendicano anche migliori condizioni di salario, l’indennità di cassa, libertà sindacale. Sul tavolo anche le problematiche legate ai continui cambi di appalto tra Brt e le società (o cooperative) di logistica sotto cui operano i trasportatori che portano, per esempio, spiegano ancora da Cobas, a ritardi nel pagamento del Tfr e a condizioni contrattuali progressivamente peggiorative sia nei diritti che nei salari. La richiesta: l’apertura di un tavolo di confronto con l’azienda dopo «le evasive, irricevibili risposte e il sostanziale rifiuto a un incontro in cui discutere delle problematiche a livello territoriale e a livello nazionale e della scadenza dell’accordo denominato “Fedit“, per il rinnovo dello stesso».

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