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Safari in Piemonte

Brintesia circe: come riconoscere la "maga" delle farfalle piemontesi

Guida completa per riconoscere e avvistarla: caratteristiche distintive, habitat preferiti e curiosità sul ciclo vitale

Brintesia circe: come riconoscere la "maga" delle farfalle piemontesi

Basta una passeggiata nei prati intorno a Torino o lungo i sentieri che costeggiano i boschi piemontesi per incontrare una delle farfalle più affascinanti d'Europa: la Brintesia circe, nota anche come "regina dalle ali nere". Un gigante elegante che ha scelto di abitare stabilmente il nostro territorio, trasformando ogni escursione in una potenziale avventura naturalistica.

COME RICONOSCERLA
La Brintesia circe è impossibile da confondere una volta che se ne conoscono le caratteristiche. Con un'apertura alare che raggiunge i 6,5-8 centimetri, è tra le più grandi farfalle diurne europee. Il colore dominante è un profondo nero o marrone scuro, attraversato da brillanti fasce bianche che creano un contrasto spettacolare.

Le femmine sono generalmente più grandi dei maschi e hanno fasce bianche più ampie e pronunciate. Il trucco per distinguerla dalla simile Hipparchia fagi sta nei dettagli: la Brintesia circe presenta una seconda striscia bianca netta sulla parte inferiore delle ali posteriori, sempre assente nella "cugina". Inoltre, gli ocelli sulle ali sono contornati di bianco, mentre nell'Hipparchia fagi il contorno è giallo.

DOVE E COME OSSERVARLA: LA CACCIA FOTOGRAFICA PERFETTA
I suoi habitat preferiti sono boschi, radure e praterie ai margini delle foreste, particolarmente su terreni calcarei e pendii soleggiati. Si adatta bene ad ambienti aridi e cespugliosi, dal livello del mare fino a 1600 metri di quota.

Per chi volesse tentare l'avvistamento, il periodo migliore va da giugno a settembre, con il picco di attività in luglio e agosto. La strategia vincente è cercarla sui tronchi delle querce durante le ore più calde, quando ama riposare mimetizzandosi con la corteccia. Durante l'alimentazione, invece, la si può trovare su cardi, lavanda, fiordalisi, edera e buddleia.

CURIOSITÀ: UNA MAGA IN TRASFORMAZIONE CLIMATICA
Il nome Circe non è casuale: richiama la maga della mitologia greca, capace di incantare e trasformare. Come il suo omonimo mitologico, questa farfalla ha un potere ammaliante che incanta l'osservatore con la sua bellezza enigmatica.

Ha una sola generazione annuale e un ciclo vitale particolare: a differenza di altre specie, sverna come giovane larva, riprendendo lo sviluppo in primavera. I bruchi si nutrono di varie graminacee, tra cui erba mazzolina, forasacco e festuche.

Un aspetto sorprendente riguarda la sua distribuzione: dagli anni 2000 si è assistito a una progressiva espansione verso nord Europa, apparentemente legata al riscaldamento globale. Tuttavia, questo non è un segnale positivo: la farfalla si sposta perché i suoi habitat tradizionali stanno diventando troppo caldi. Per questo il suo status rimane a rischio.

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