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GIORNATA GRANATA
04 Marzo 2024 - 19:00
Prima era la difesa, adesso è il centrocampo, fatto sta che il Toro è sempre in emergenza. E proprio adesso che erano rientrati Buongiorno e Rodriguez, Ivan Juric deve inventarsi la mediana. Perché Ricci salterà sicuramente la trasferta di Napoli e ora c’è attesa di capire quali saranno le decisioni del Giudice Sportivo dopo la doppia ammonizione da diffidato, mentre per Ilic gli esami strumentali hanno confermato il pessimismo dell’allenatore. «Hanno evidenziato la lesione del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro, nuove valutazioni previste nelle prossime settimane» l’esito della risonanza cui si è sottoposto il serbo dopo il duro contrasto con Biraghi che lo ha costretto al cambio durante la gara contro la Fiorentina. Per infortuni di questo genere ci vogliono circa 45 giorni di stop, la speranza è che riesca a recuperare per il derby contro la Juventus fissato per la metà di aprile.
Intanto, però, Juric avrà soltanto due carte da giocarsi nella trasferta di Napoli contro i campioni d’Italia in carica: Linetty e Gineitis, infatti, sono gli unici centrocampisti abili e arruolabili. Poi ci sarebbe Tameze, il quale non ha ancora lavorato insieme al gruppo dopo il problema muscolare accusato una decina di giorni fa. Per il francese, però, si proverà a forzare il rientro, anche per avere un’alternativa in panchina vista lìindisponibilità contemporanea di Ricci e Ilic. E, tra gli assenti, ci sarà sicuramente anche Juric, per il quale sarà il giorno della verità. Con Italiano è tutto chiarito, tanto che i due si sono anche abbracciati davanti a microfoni e telecamere, ma con gli ispettori della Figc sarà tutta un’altra partita. E il gesto del “tagliagola” rivolto al collega viola potrebbe costare carissimo al croato, il quale era già in diffida nella sfida contro la Fiorentina. La squalifica dovrebbe oscillare tra le due e le quattro giornate di stop, anche se il Giudice Sportivo si pronuncerà tra qualche ora e la situazione sarà più definita.
Sicuramente a Napoli e molto probabilmente a Udine (poi si vedrà), il Toro verrà guidato da Paro: in questa stagione, il vice allenatore ha già conquistato una vittoria con il 2-1 rifilato al Sassuolo a inizio novembre. Ora i granata si affidano nuovamente a lui, con Juric che dalle tribune del “Diego Armando Maradona” telecomanderà a distanza cambi e movimenti da fare in campo. E sarà una sfida delicatissima, perché rischia di essere davvero l’ultima spiaggia per rimanere a ridosso della zona Europa: è una partita da non sbagliare per non chiudere la stagione con un paio di mesi d’anticipo.
L’arbitro Marchetti è finito dietro alla lavagna, anche il designatore Rocchi lo ha “bastonato” dopo la sfida tra Toro e Fiorentina. «Credo sia un discorso di esperienza, il direttore di gara ha 29 sfide dirette in Serie A sappiamo che ci prendiamo dei rischi ma se vogliamo un futuro per loro questa è la strada» ha spiegato ai microfoni di Dazn, durante la trasmissione Open Var. Sui due casi da moviola, però, ha dato pienamente ragione ai granata: «Marchetti poteva gestire la cosa meglio, doveva andare su chi commette il fallo e poi andare eventualmente da chi protesta: il primo provvedimento vero andava preso su chi ha commesso il fallo» il giudizio di Rocchi sull’episodio che ha portato al secondo cartellino giallo, e quindi al rosso, per Samuele Ricci, il quale protestava per la reiterata trattenuta di Arhtur. E anche la rete tolta a Duvan Zapata dopo la revisione al monitor non ha convinto nessuno: «Si poteva fischiare subito: è un episodio che se sei focalizzato bene lo puoi fare in campo, poi tutte le decisioni che prendi in campo sono accettate meglio» ha spiegato il designatore.
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