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PIANETA GRANATA

Paolo Vanoli: "Il mio Toro tra pressioni, storia e giovani talenti, seguendo il motto del maestro Arrigo Sacchi..."

Il nuovo allenatore era affiancato dal presidente Cairo a Pinzolo: "Ecco quanti colpi faremo sul mercato"

Il direttore tecnico Vagnati e l'allenatore Vagnati

Il direttore tecnico Vagnati e l'allenatore Vanoli

Finalmente Paolo Vanoli, l'ultimo allenatore della Serie A a presentarsi. Ebbene, Gian Piero Ventura e Antonio Conte sono stati i suoi mentori (ha lavorato con entrambi), ma il nuovo allenatore granata ha deciso di far proprio il motto di un altro grande tecnico. "Arrigo Sacchi mi ha sempre detto che le squadre devono essere un'orchestra - ha detto l'allenatore granata in conferenza stampa -, il mio Toro sarà esattamente questo", ha dichiarato dal ritiro di Pinzolo, in Val Rendena dove il Torino si trova in ritiro dal 17 luglio scorso.

LA CULTURA DELLA PRESSIONE
Non sarà un’impresa semplice, considerate le ambizioni e le pressioni che gravitano attorno a questa piazza, ambiziosa, da sempre, visto il blasone dei granata. Vanoli, però, come dimostrato in campo, durante gli allenamenti, non vede l'ora di misurarsi con le pressioni: "Perché - ha spiegato - fanno parte della mentalità vincente. Io me le prendo tutte e voglio alzare l’asticella anche perché qui c’è una bella cultura del lavoro, va ringraziato Juric (il predecessore, ndr) per questo: ora devo inculcare le mie idee, il calcio per me è vera passione". Inoltre, sotto la Mole, c’è il peso della storia gloriosa del club. "Ho voluto salire subito a Superga per capire meglio dove sono arrivato, ai miei giocatori sottolineo come prima cosa l’importanza della maglia granata e dei valori che devono incarnare - ha proseguito il tecnico - perché il Toro è qualcosa di magico. Allenarsi al Filadelfia ha un significato particolare, spero di poter regalare ai tifosi qualche giornata di allenamento a porte aperte perché sono una spinta in più".

CALCIOMERCATO
Attualmente la squadra è ancora incompleta e necessita di rinforzi. "Con il direttore Vagnati ci sentiamo ogni cinque minuti, sa cosa cerco e ci confrontiamo sui vari profili - ha sottolineato il tecnico granata - ma io intanto lavoro molto con chi ho a disposizione: sono maniacale nei dettagli e uso molte tecnologie, voglio anche collaboratori stranieri nel mio staff per integrare rapidamente i giocatori che arrivano da altri paesi, ma con me bisogna parlare in italiano". A pochi minuti di distanza ci sono i giovani della Primavera granata, in ritiro a pochi chilometri da Pinzolo: "E per questo voglio fare i complimenti alla società - ha dichiarato Vanoli - Avere a cinque da minuti da qui la propria Primavera è importantissimo, ho l’opportunità di conoscere più velocemente i giovani, ho visto la loro amichevole sabato scorso e poi molti contro la Virtus hanno giocato, i primi giorni erano timidi ma poi ho fatto capire che la timidezza non fa parte del calcio. Per il giovane questo deve essere un sogno, se io chiamo un giovane anche per 5 minuti devono poter dire: "Sono andato in Prima squadra". L’attenzione che darò ai giovani sarà importante”.

Poi a proposito di mercato, è intervenuto il presidente Cairo, presente a Pinzolo per l’occasione: "Faremo ancora due o tre innesti - ha annunciato il presidente granata - e saranno sicuramente in difesa e sulla fascia sinistra. Obiettivi? Sono ambizioso, ma è meglio non fare proclami: iniziamo un nuovo ciclo, lavoriamo tutti duramente". Infine, Duvan Zapata sarà il nuovo capitano. "L’ho scelto io, rappresenta i valori del club ed è giunto il momento che si assuma ulteriori responsabilità", ha concluso Vanoli.

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