l'editoriale
Cerca
GIORNATA GRANATA
02 Dicembre 2024 - 17:53
Il presidente del Torino, Urbano Cairo
Al Toro è tempo di ricorrenze, con Urbano Cairo che è ufficialmente il presidente più longevo nella storia granata e con il Toro che il 3 dicembre compie 118 anni. Ma è anche tempo di voci e indiscrezioni, di tam tam social e di sogni austriaci e arabi tra Red Bull e fondi sauditi. «Ha già venduto e il 4 dicembre ci sarà una conferenza stampa» è il messaggio propagato a mo’ di catena di sant’Antonio che ha mandato in tilt il mondo Toro, ma del quale non c’è nessun tipo di conferma o riscontro.
Anzi, l’unica certezza è legata alle nuove e recenti del presidente in persona: «Qui siete felici che io sia il più longevo, a Torino invece mi contestano: meno male che sono qua, almeno mi tirate su il morale. - la battuta di Cairo alla fiera dell’Artigianato di Milano - Ho fatto fare un sondaggio e ho visto che sono contestatori che in cuor loro sanno che probabilmente se lasciassi il Toro mi rimpiangerebbero: è come i figli con i padri, a volte si lamentano sapendo che il papà e la mamma vogliono loro bene. Sono qui da 19 anni e tre mesi, posso fare i 20 anni ma forse anche di meno: se arriva uno più bravo e più ricco di me cederò la squadra perché da tifoso del Toro sarò contento di vedere le meraviglie che farà questo signore ricco e bravo. Ma non si è ancora fatto vivo nessuno». Questo è l’ultimo aggiornamento arrivato dal 60esimo anniversario del Can (Catalogo Arte Moderna), l’editore alessandrino quindi non cambia versione. Ma che vuol dire “uno più bravo di me”? Perché da un punto di vista sportivo, basterebbe qualificarsi a una coppa europea sul campo, addirittura arrivando ottavo se l’Italia riuscisse a confermare il ranking dell’anno scorso con un posto in più per la Champions, visto che le due partecipazioni del Toro sono arrivate “a tavolino” per le esclusioni di Parma e Milan. E anche se la si legge sul piano economico, è da anni ormai che il club di via Viotti viaggia in acque agitate. A fine dicembre si chiuderà un altro bilancio che si preannuncia in rosso, con il settimo “negativo” consecutivo, e i tempi dello “scudetto del bilancio” sono sempre più lontani. Non è bastato nemmeno la campagna di indebolimento della scorsa estate a risanare i conti: le cessioni di Buongiorno e Bellanova hanno coperto solo in parte le perdite, con il saldo della campagna trasferimento in positivo di circa 30 milioni.
Quindi, in definitiva, quanto potrebbe valere il Toro? È una domanda tanto semplice quanto complessa, che però parte da una certezza assoluta: il valore immobiliare di ciò che ha in mano il presidente Cairo è pari a zero, con lo stadio Olimpico Grande Torino in concessione dal Comune (ed è una questione da risolvere, considerata la scadenza al termine di questa stagione sportiva) così come il Filadelfia e il futuro Robaldo non saranno automaticamente di proprietà di chi eventualmente rileverà il club. Per quanto riguarda il parco giocatori, la stima si aggira intorno ai 172 milioni di euro, come emerge dal portale Transfermarkt, uno dei più affidabili in materia. E sono comunque valutazioni, come si dice in gergo, “da prendere con le pinze”, visto che ad esempio Schuurs varrebbe 17 milioni, anche se è fermo da 14 mesi e non si sa ancora quando potrà rientrare. E tutti gli addetti ai lavori, inoltre, sanno bene che l’ultimo vero pezzo pregiato granata è Ricci, poi non si vedono altri giocatori che possano superare i 20 milioni di euro di cartellino. Niente beni immobili, pochi calciatori di livello, si passa così a valutare il patrimonio societario, con una stima degli esperti in materia che fissa il valore intorno ai 4 milioni. D’altra parte, bisogna anche considerare il pagamento di un flusso di debiti fino al 31 dicembre del 2028, quindi nei canonici 5 anni post chiusura del bilancio: complessivamente si aggirano intorno 133,3 milioni di debiti.
La domanda resta sempre la stessa: e quindi quando può costare acquistare il Toro? I casi Fiorentina e Genoa possono aiutare: Commisso acquistò i viola per circa 170 milioni nel 2019, mentre nel 2021 il Grifone andò alla holding americana 777 Partners per una cifra che aggirava intorno ai 150 milioni. La forbice per il club di via Viotti, quindi, può essere questa, sempre che nel frattempo la squadra non sprofondi in B. Linetty e compagni sono entrati in un vortice negativo che sembra non avere fine, ora le sconfitte sono salite a otto negli ultimi dieci impegni ufficiali. Nel prossimo turno ci sarà la trasferta di Marassi contro il Genoa, «Per noi sarà come una finale» ha dichiarato il difensore Coco dopo il tonfo contro il Napoli. Sono parole che testimoniano alla perfezione il momento del Toro: ora, la squadra deve pensare a salvarsi.
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..