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GIORNATA GRANATA

Il Toro e l'ultima davanti ai suoi tifosi, l'appello di Vanoli: "Ecco cosa chiedo alla mia squadra". Allarme Ricci e Sosa?

La squadra all'ultimo appuntamento casalingo del 2024 contro il Bologna. E sul mercato: "Cairo sa cosa ci serve..."

Il tecnico del Torino, Paolo Vanoli

Il tecnico del Torino, Paolo Vanoli

Dopo i quattro punti nelle due trasferte di Genova ed Empoli, con tanto di doppio clean-sheet per Milinkovic-Savic, ora il Toro torna all’Olimpico Grande Torino. «Voglio continuità ed equilibrio, è bellissimo giocare in casa e tocca a noi trascinare i tifosi» la richiesta di Paolo Vanoli alla sua squadra in vista della sfida contro il Bologna. E poi c’è anche un discorso di classifica: in caso di successo, si potrebbe tornare a guardare la classifica verso l’alto, con i felsinei che sarebbero nel mirino con appena tre lunghezze di distanza. Ecco perché il Toro vuole tornare ad esultare insieme ai propri tifosi, anche per poter trascorrere un Natale con maggiore ottimismo e fiducia verso il futuro.

Vanoli, come sta la squadra?
«Abbiamo recuperato Borna Sosa, ha avuto lui un virus intestinale, e ora valutiamo Ricci: ha avuto anche un po’ di febbre, però dovrebbe essere dalla partita. Per il resto stanno molto tutti bene».

Che Bologna si aspetta?
«È una bella sfida contro una squadra importante, contro un allenatore che ho avuto la fortuna di giocarci insieme a Verona, e mi fa piacere dove è arrivato perché se lo merita. Ha dei principi ben chiari, quindi è un Bologna molto aggressivo e intensa nella partita e noi dobbiamo essere bravi soprattutto a non commettere errori nella prima costruzione perché loro fanno veramente una grande pressione».

Mancherà Coco: chi gioca in difesa?
«Ci sarà Maripan. Toccherà a lui occuparsi di Castro, che è un giocatore di profondità molto importante, però penso che il cileno abbia l’esperienza per poterlo affrontare. Sarà una sostituzione secca nel reparto…».

E Ilic?
«Dobbiamo imparare a mettere davanti sempre la squadra, e lui deve imparare a diventare quel giocatore, non solo qualitativo, ma importante per una squadra, e quindi deve mettere davanti i propri compagni».

Come si spiega questi continui alti e bassi?
«Quando si attraversano lunghi pericoli senza vittorie poi perdi un po’ di autostima e quello che è il tuo credo. Però devo dire che in questi due mesi siamo stati bravi a tenere la testa sul pezzo e a continuare ad andare avanti con le nostre idee. L’avevo detto che era da due-tre settimane che vedevo la squadra in crescita e penso che il risultato di Empoli sia un po’ il coronamento di queste tre settimane. Dopodiché non abbiamo fatto niente, è un percorso lungo. Abbiamo vissuto due momenti: il primo, un inizio bellissimo che ci ha entusiasmato; il secondo, una crisi totale. Adesso dobbiamo trovare quell’equilibrio che ci porti a fare un passo avanti».

Dal mercato cosa si aspetta?
«Sono troppo concentrato a riuscire a portare a casa punti importanti contro il Bologna: questo è il mio compito, la società sa fare il suo. E anche il presidente ha detto che senza Zapata serve un innesto davanti».

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