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GIORNATA BIANCONERA
30 Luglio 2025 - 20:35
Il nuovo attaccante della Juventus, Jonathan David
Lo chiamano “Iceman” per la sua freddezza sotto porta, Jonathan David si è meritato questo soprannome. E, in primis, lo dicono i numeri, specialmente quelli degli ultimi anni: 25, 26 e 26, sono i gol realizzati dal canadese con cittadinanza statunitense nelle ultime tre stagioni con il Lille andando a ritroso. La domanda sorge spontanea: riuscirà a ripetersi anche in Italia? «Sarà una nuova sfida in un campionato più tattico e più difensivo, ma penso proprio di riuscire a impormi anche qui» risponde David. Proverà a mandare i primi segnali già sabato mattina, nella prima amichevole della nuova stagione contro la Reggiana alla Continassa. Intanto, però, il classe 2000 assicura che nello spogliatoio si vuole sognare in grande.
David, lo scudetto è possibile?
«Ogni stagione può essere quella buona. Il campionato è molto difficile ma bisogna avere l’ambizione di arrivare fino in fondo. E noi lotteremo fino alla fine».
Facciamo un passo indietro: come mai hai scelto la Juve?
«Abbiamo avuto degli scambi con il management. Per me è stato molto importante, ho parlato anche con i compagni. C’era un grande interesse per me nel venire alla Juventus perché è un grande club».
E questa prima settimana com’è andata?
«È una grande emozione essere in una squadra come questa. La prima settimana è andata bene, i miei compagni mi hanno aiutato molto quindi fino ad ora tutto bene».
Com’è stato l’impatto con Tudor?
«La conversazione col mister è stata molto positiva. Sono nuovo, mi ha chiesto quali fossero le mie aspettative e quali sono le sue aspettative come prima punta. Io prendo molta iniziativa, il mio lavoro è fare gol e quindi abbiamo parlato molto di questo».
Quali sono idoli di David nella Juve del passato e tra gli attaccanti di ogni tempo?
«Da piccolo seguivo Drogba ed Eto’o come modelli, mentre qui alla Juve c’è l’imbarazzo della scelta e non posso nemmeno nominarli tutti: sono passate tante leggende, penso a Cristiano Ronaldo, Dybala, Del Piero e Trezeguet, giusto per citarne qualcuno».
C’è già chi ti vede futuro Pallone d’Oro…
«Non rischio a parlare di Pallone d’Oro. Ho scelto questo club perché ha grandi ambizioni, anche io le ho. Voglio lavorare il più possibile per la squadra e diventare uno dei migliori marcatori al mondo. Le due cose vanno di pari passo».
Quale sarà il tuo numero di maglia?
«Ho scelto il numero 30, per me era importante perché è il compleanno di mio padre. È un bel messaggio da far passare».
Di solito in Canada si fanno tanti sport, ma il calcio non è il principale…
«Ho iniziato a giocare a calcio perché mio papà giocava a calcio, era un po’ la prima cosa che facevo sempre. Ad Haiti tutti giocano a calcio, c’erano altri sport in Canada ma io ho iniziato così e volevo diventare professionista».
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