Cerca

Calcio

Serie C e D, caos senza fine: tra penalizzazioni, fallimenti e club in mano alle criptovalute

Triestina a -20, Rimini a -11 e Messina sull’orlo dell’esclusione. Mafia e speculazioni aggravano il collasso del calcio italiano

Serie C e D, caos senza fine: tra penalizzazioni, fallimenti e club in mano alle criptovalute

È settembre e i campionati di Serie C e Serie D hanno già il sapore di una farsa. Non bastano i risultati sul campo: a condizionare le classifiche sono penalizzazioni monstre, fallimenti e infiltrazioni criminali. La Triestina parte con un -20 che la condanna dopo appena quattro giornate, il Rimini è a -11 e in fondo al girone B, mentre il Messina è in liquidazione giudiziale e rischia l’esclusione dalla Serie D. Uno scenario che conferma lo stato comatoso del calcio italiano di provincia.

Il club giuliano paga carissimi gli stipendi non versati a maggio: 13 punti di penalità che si sommano ai 7 già inflitti, per un totale di -20. Sul campo i giocatori hanno raccolto appena 5 punti: la classifica recita -15, con la salvezza lontana 17 lunghezze. A complicare tutto il cambio di proprietà: la Triestina è stata acquistata da House of Doge, legata alla criptovaluta Dogecoin, in una storica prima volta per il calcio professionistico. Un’operazione che suscita più interrogativi che certezze, con il rischio di speculazioni finanziarie dietro la vetrina sportiva.

Non va meglio al Rimini, penalizzato di 11 punti per violazioni amministrative. In quattro giornate, un solo punto guadagnato sul campo: la classifica dice -10, playout a 13 punti di distanza. Situazione disperata anche qui. Intanto il Crotone è in amministrazione giudiziaria: le indagini parlano di infiltrazioni della ’ndrangheta nella gestione della sicurezza e degli ingressi allo stadio. Nel girone C, anche il Foggia è commissariato per mafia.

In Serie D, l’ACR Messina vive l’ennesimo calvario: già punito con -14 punti, il club è stato dichiarato fallito dal Tribunale, con immediata liquidazione giudiziale. Nessun esercizio provvisorio concesso, debiti fuori controllo e la concreta possibilità di esclusione dal campionato. A tenere in vita la squadra ci hanno pensato i soci della cooperativa SCC, che con una colletta da 10mila euro hanno coperto le spese per scendere in campo contro il Gela. Una mossa disperata per non perdere subito il titolo sportivo.

Dalla Triestina al Messina, passando per Rimini, Crotone e Foggia, lo scenario è lo stesso: stipendi non pagati, Irpef e Inps inevasi, debiti con fornitori, ricorsi e deferimenti. Le nuove regole hanno reso i controlli più severi, ma il risultato è un campionato già falsato a settembre, con partite senza valore sportivo, giovani mandati in campo solo per non ritirarsi e sconfitte a valanga.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.