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IL COLLEZIONISTA FOLLE
07 Settembre 2025 - 09:09
A sinistra Lucio Fontana, a destra l'opera in questione
PROLOGO
Il Collezionista Folle non cammina mai da solo: accanto a lui, invisibile ma costante, c’è il grande sensitivo Gustavo Rol. Non lo protegge da scivoloni o da semafori rossi distrattamente attraversati, ma gli offre qualcosa di più sottile e prezioso: la capacità di intravedere, dietro un segno incerto o una firma frettolosa, la mano di un grande artista. Rol lo guida con affabilità e con quel sorriso enigmatico che sembra dire: “Non fermarti alla superficie, guarda oltre”.
Così, tra briciole di pane e cartelle stropicciate, il Collezionista impara che l’arte si nasconde spesso sotto le apparenze più banali. Dove altri vedono un televisore mal disegnato, lui – grazie al soffio ispirato del suo protettore – riconosce lo stormo di cicogne argentine, e magari un concetto spaziale di Lucio Fontana. È questo il dono che il compianto Rol gli concede: trasformare il dubbio in certezza, l’incertezza in rivelazione, l’anonimo in capolavoro.
LE CICOGNE ARGENTINE
Gli uccelli beccavano le briciole della croccante baguette tiepida di forno, mi piaceva condividere con loro il lungo panino acquistato nel baretto del Parco del Valentino. Avevo con me una cartella contenente un disegno firmato in modo frettoloso da un autore che non ricordavo o che non volevo ricordare. Tra un boccone e l’altro, le briciole secche cadevano sul disegno donatomi da un gallerista che pensava fosse un disegno senza significato di uno sconosciuto. Mi aveva messo su una pista sbagliata, come se avesse voluto mettermi alla prova, essendomi presentato come Art Advisor.
“Guardi un po' quest'opera che sembra rappresentare un televisore con un disegno sullo schermo che ricorda l’annuncio di un programma in Eurovisione”, mi disse il gallerista consegnandomelo.
Ogni volta che soffiavo sul disegno per spargere le briciole a terra, acuivo la vista per osservarne i particolari: un cerchio rosso in centro al video e un grande segno a V come gli uccelli migratori assumono in volo. Mi domandavo se l’artista non avesse immaginato di essere l’uccello dominante di uno stormo in viaggio da un paese lontano.
L’ipotesi del televisore non mi conduceva ad alcun artista telegenico, ma mi parve evidente che un significato avrebbe dovuto averlo. Forse un indizio a un computer di prima generazione, un IBM, un Texas Instrument o un Olivetti M24, indicativamente verso il 1984.
Tuttavia, non ero ancora riuscito a immaginare chi potesse essere l’autore della firma. Tornando sui miei passi con la cartella in mano, al semaforo rosso si fermò accanto a me un signore distinto, vestito come non si usa più. Scarpe inglesi Saxson, giacca a soffietto anni ’30, e soprattutto due occhi blu di grande forza magnetica. Mi sorrise: “Buongiorno Umberto…”. Poi indicò la cartella chiusa che tenevo in mano.
“Complimenti! Lei ha uno stormo di cicogne nella cartella. È molto interessante questo disegno di Lucio Fontana; un concetto spaziale visto in televisione!”. Rimasi basito. Il semaforo diventò verde e lo persi tra la folla. Tra me e me pensai: Ma guarda un po' cosa deve capitarmi… che sia davvero il mio “protettore”, il dr. Gustavo Rol?
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