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Scienza
14 Marzo 2025 - 19:15
Ti sei mai trovato a letto con gli occhi sbarrati nonostante la stanchezza? Giri e rigiri tra le lenzuola, controlli l'ora, provi a contare le pecore, ma niente: il sonno sembra un miraggio. Se ti riconosci in questa situazione, sappi che non sei solo. Secondo le stime, circa 12 milioni di italiani soffrono di disturbi del sonno, e uno dei più comuni è proprio la difficoltà ad addormentarsi. Ma perché succede?
Ecco i tre principali fattori che ci tengono svegli:
I centri della veglia iperattivi – Quando il cervello non riesce a disattivare i sistemi che ci mantengono attivi e vigili, il sonno tarda ad arrivare.
Sindrome delle gambe senza riposo – Un bisogno incontrollabile di muovere le gambe impedisce il rilassamento necessario per addormentarsi.
Bassi livelli di ferro e ferritina – La carenza di questi elementi può interferire con la regolazione del sonno.
Nel 50% dei casi, il nemico del riposo è l'ansia: "Non basta che i centri del sonno funzionino, bisogna anche spegnere quelli della veglia".
Come conciliare il sonno: 3 strategie da provare subito
Se ti ritrovi a fissare il soffitto ogni notte, prova questi tre metodi per favorire l'addormentamento:
Cenare presto e leggero – Mangia almeno tre ore prima di andare a dormire e limita cibi pesanti, piccanti o troppo proteici che possono disturbare il sonno.
Bandire gli schermi prima di dormire – La luce blu di smartphone e computer inibisce la produzione di melatonina, l'ormone del sonno. Spegni tutto almeno due ore prima di andare a letto.
Evitare litigi e discussioni serali – L'ultima cosa che vuoi fare prima di dormire è alimentare il nervosismo. Un cervello agitato resterà acceso per ore.
Attenzione ai falsi miti sul sonno
Molti dei consigli che trovi online per dormire meglio sono in realtà fuorvianti. Ecco alcuni falsi miti da sfatare:
Il bagno caldo rilassa e aiuta a dormire? Falso! Il corpo ha bisogno di raffreddarsi per addormentarsi, quindi meglio abbassare la temperatura, non alzarla.
Il riposino pomeridiano è sempre benefico? Dipende! Un power nap di 20-30 minuti può essere utile, ma se diventa troppo lungo rischia di compromettere il sonno notturno.
Melatonina e camomilla sono la soluzione? Non sempre. La melatonina può essere d'aiuto, soprattutto dopo i 60 anni, ma va presa almeno due ore prima di dormire. Camomilla e rimedi naturali? Più effetto placebo che reale beneficio.
Se i problemi di sonno persistono per più di due settimane, è il caso di consultare un esperto. "Molte insonnie potrebbero risolversi facilmente con la giusta diagnosi, ma spesso si cronicizzano a causa del fai-da-te".
In conclusione, se la notte è diventata un incubo, il primo passo è capire cosa tiene acceso il tuo cervello. Con piccoli accorgimenti e, se necessario, il supporto di un medico, ritrovare il piacere di dormire è possibile.
E tu, stai leggendo questo articolo alle due di notte? Forse è il caso di spegnere lo schermo e provare una di queste strategie subito!
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