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21 Marzo 2025 - 14:00
Piove – anzi, diluvia – sul quartier generale Tesla. Dopo gli atti di vandalismo contro le vetture del marchio, alimentati dalle controverse prese di posizione politiche del fondatore Elon Musk, e in un momento già segnato da un crollo in Borsa e vendite in caduta libera, arriva una nuova grana: il richiamo di tutti i Cybertruck prodotti finora.
Non si tratta, stavolta, di un aggiornamento software da risolvere con una patch da remoto. Il problema è tangibile, materiale, e riguarda un componente strutturale del futuristico pick-up elettrico: il cant rail, un rivestimento estetico montato sui montanti anteriori. Secondo quanto riporta Electrek, il difetto riguarda tutti i Cybertruck del 2024 e 2025 – ovvero, 46.096 unità prodotte tra il 13 novembre 2023 e il 27 febbraio 2025, tutte negli Stati Uniti.
Il componente incriminato è composto da uno stampo in acciaio elettroverniciato unito a un pannello inossidabile tramite adesivo strutturale e fissaggi meccanici. Ma proprio in corrispondenza del giunto adesivo, il pannello può staccarsi, mettendo a rischio l’integrità del veicolo. La soluzione proposta dall’azienda prevede la sostituzione del cant rail con un nuovo modulo, rinforzato con un perno saldato e un dado in acciaio.
È il secondo richiamo per il Cybertruck, dopo quello legato al rivestimento del pedale dell’acceleratore. Un colpo durissimo all’immagine del veicolo simbolo dell’innovazione muschiana, nato per sfidare il concetto stesso di pick-up.
Ma i problemi di Tesla non si fermano agli aspetti tecnici. La compagnia sta pagando a caro prezzo le recenti scelte politiche del suo fondatore. L’ingresso ufficiale di Elon Musk nell’arena governativa americana – con la guida del nuovo e controverso Dipartimento per l’Efficienza del Governo (DOGE) – ha alimentato forti tensioni, proteste e, soprattutto, un tonfo nelle vendite.
A gennaio, in Europa, le immatricolazioni dei modelli Tesla sono crollate del 45,2%, con un picco negativo in Germania a febbraio del 76,3%. A pesare è anche il sostegno dichiarato di Musk a formazioni di destra come l’AfD tedesca, oltre all’intenzione di tagliare migliaia di posti pubblici negli USA. E in Cina, altro mercato chiave, il bilancio è altrettanto nero: le vendite si sono quasi dimezzate (-49%).
In un momento in cui la transizione verso l’elettrico chiede fiducia, stabilità e affidabilità, Tesla si ritrova a navigare in acque sempre più agitate. Con Musk al timone di una barca che rischia di fare acqua da più parti.
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