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May the Fourth be with you
04 Maggio 2025 - 09:15
Dall’animazione al live action, dall’avventura pura al dramma politico, l’universo di Star Wars ha preso mille direzioni grazie alle sue serie TV. Ma non tutte le produzioni hanno lasciato il segno allo stesso modo. Quali sono le serie che hanno esteso la galassia più lontana lontana amata dal pubblico amante del genere sci-fi portandoli all'emozione e quali sono quelle che invece hanno fatto uscire il lato oscuro da ogni spettatore?
Ecco una classifica delle serie tv ambientate nell'universo cinematografico di Star Wars, dalla peggiore alla migliore.
Nonostante le premesse intriganti — ambientazione nell'Alta Repubblica, atmosfere più oscure, e un tono da thriller investigativo con protagonisti i cavalieri dell'Ordine Jedi — The Acolyte non è riuscita affatto a convincere fino in fondo. La scrittura altalenante, i ritmi discontinui, l'intenzione di riscrivere linee narrative già stabilite dai film originali e personaggi woke poco sviluppati hanno deluso parte del pubblico che si aspettava una narrazione solida e matura. Un’occasione che, forse, avrebbe potuto essere sfruttata meglio.
Una serie che non ha mai realmente decollato. Pensata per un pubblico molto giovane, Resistance ha faticato a trovare il suo posto anche tra i fan più accaniti. Le animazioni meno raffinate rispetto ad altre serie animate del franchise e una trama poco incisiva l’hanno fatta scivolare nel dimenticatoio.
Il ritorno del cacciatore di taglie più iconico della saga era attesissimo. Purtroppo, il risultato è stato inferiore alle aspettative: una narrazione frammentata, un Boba Fett meno carismatico del previsto e la sensazione che The Mandalorian rubasse la scena nella sua stessa serie. Interessante in alcuni momenti, ma mai davvero potente.
Spin-off diretto di The Clone Wars, The Bad Batch offre un’ottima animazione e momenti emozionanti, che soffriva a volte di lentezza e ridondanza. I protagonisti — clone modificati fuori dagli schemi — sono affascinanti, più i suoi villain. L'esplorazione dei pianeti in giro per la galassia (che in alcuni casi erano ispirati ad altri saghe cinematografiche come quella de Il Signore degli Anelli) sono variegate e ogni clone ha una sua personalità nel quale lo spettatore tipo si può riconoscere. Il finale della terza e ultima stagione è stato anche una boccata d'aria fresca, offrendo, per una volta, un finale a lieto fine.
Attesissima da chi aveva amato The Clone Wars e Rebels, Ahsoka ha avuto momenti altissimi (l’apparizione di Anakin, il ritorno di Thrawn) e i suoi interpreti hanno superato le aspettative e oltre. Da Rosario Dawson, che ha saputo incarnare una Ahsoka credibile, al compianto Ray Stevenson che ha incantato il pubblico con la sua delicatezza nel ruolo del villain Baylan Skoll, fino ai personaggi secondari come la banda dei 'Rebels' Mary Elizabeth Winstead (Hera Syndulla), Natasha Liu Bordizzo (Sabine Wren) e Eman Esfandi (Ezra Bridger) che hanno onorato la serie animata da cui è stata tratta.
Se all’inizio sembrava solo un esperimento animato per bambini, The Clone Wars è diventata nel tempo una delle opere più complesse e mature del canone. Ha dato profondità a personaggi come Anakin e Obi-Wan e introdotto figure memorabili come Ahsoka e il Capitano Rex. Una pietra miliare dell’animazione televisiva che ha fatto ridere e piangere fino all'ultima inqudratura, una tra le più belle in assoluto nell'universo di Star Wars.
Un western spaziale perfettamente realizzato, con personaggi nuovi ma già iconici (Din Djarin e Grogu su tutti), The Mandalorian ha saputo raccontare una nuova storia rispettando lo spirito della saga. Ogni stagione ha portato novità e momenti memorabili, consolidando la sua posizione nel cuore dei fan, anche se in alcuni episodi si passava dal perfetto al banale, che però può essere sviluppato in un ottimo contesto nel prossimo film.
La serie più sorprendente del lotto. Andor ha preso il personaggio secondario di Rogue One, Cassian Andor, e costruito attorno a lui una narrazione politica, umana e drammatica che ha ridefinito cosa può essere Star Wars in termini narrativi. Intelligente, profonda, scritta in modo magistrale, intrinsa di monologhi che descrivono non solo la condizione dei cittadini dell'impero ma anche degli spettatori che hanno vissuto o vivono contesti politici spaventosamente simili a quelli mostrati: è la dimostrazione che l’universo di Star Wars è maturo per storie più adulte, senza perdere mai la sua anima e la dimostrazione di come non ci sia sempre bisogno di una spada laser per portare una storia avvincente in un mondo cinematografico come quello di Star Wars.
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