Cerca

Royal Family

Carlo e Camilla: 50 anni di scandali, amori proibiti e trionfi reali

Dall'amante alla regina: la vera storia (e i segreti mai chiariti) della coppia più discussa della monarchia britannica

I segreti dell'incoronazione di re Carlo e Camilla. E si brinda con il Vermouth

Re Carlo III e Camilla

Una partita di polo, un colpo di fulmine e mezzo secolo di scandali, ombre e redenzioni. Quella tra Carlo e Camilla non è solo una storia d’amore: è un romanzo monarchico, un dramma che ha attraversato cinquant’anni di gossip, dolore e riscatto. Oggi sono re e regina. Ma quanto è costata questa incoronazione?

Lui, 22 anni, è il principe ereditario. Lei, Camilla Shand, 23, ha il sorriso tagliente, l’ironia british e un fidanzato infedele: Andrew Parker Bowles. Si incontrano a una partita di polo e pare che lei, con una battuta degna di Jane Austen, dica a Carlo: «La mia bisnonna era l’amante del tuo bis-bisnonno. Sento che abbiamo qualcosa in comune». È fatta. Carlo si innamora. Ma l’amore, nella monarchia, non basta. Non se sei la "ragazza sbagliata".

Camilla non è illibata, ha un passato sentimentale noto e, soprattutto, non è una Spencer. Così, mentre l’innamoramento cresce, la macchina della Corona entra in azione. Lord Mountbatten lo spedisce in marina. Camilla, pragmatica, si sposa con Andrew. Carlo, invece, sarà dirottato su una giovane di nobili origini e curriculum immacolato: Diana.

Lady D, la favola infranta

Nel 1981, Carlo sposa Diana Spencer. Una favola mediatica, una delle nozze più viste della storia, ma dietro le quinte c’è una verità che brucia: il cuore del principe è altrove. Diana e Camilla, all’inizio, si frequentano. Si fanno perfino fotografare insieme a una partita di polo. Ma quando Diana scopre che Camilla non è solo un’amica, crolla tutto. Annulla l’amicizia, tenta persino di annullare le nozze.

Il matrimonio va avanti, ma è una messinscena. Camilla è sempre lì, come un’ombra, come una costante. Il “Camillagate” del 1993 – ribattezzato anche “Tampongate” per via di una telefonata dal contenuto... imbarazzante – fa il giro del mondo. Il principe che vuole “vivere dentro Camilla come un Tampax”: un disastro mediatico. Diana risponde con un’intervista alla BBC che fa tremare Buckingham Palace: «Eravamo in tre in questo matrimonio, un po’ troppo affollato». Non è solo un'ammissione. È un'accusa.

Il figlio segreto (forse) e il trionfo finale

Nel frattempo, Camilla divorzia da Andrew. Carlo fa lo stesso nel 1996. Diana muore tragicamente nel 1997. E quel dolore collettivo, quella perdita, resta un marchio su tutta la Royal Family. Per anni, Camilla continua a essere la “rovinafamiglie”, la cattiva del racconto. Ma non molla. Resta nell’ombra, sempre accanto a Carlo, sempre più centrale. Nel 2005, quasi in punta di piedi, arriva il matrimonio. Dopo otto anni dalla morte di Diana, finalmente ufficiali.

Poi, lo scandalo che riappare come un fantasma: Simon Dorante-Day, un uomo australiano che sostiene di essere il figlio segreto di Carlo e Camilla. Nato nel 1966, adottato da una famiglia vicina alla Royal Household. Ma nessuna conferma, solo teorie e silenzi. A oggi, resta un mistero non risolto, uno di quei dettagli che aggiungono pepe alla leggenda.

Il tempo della corona

L’8 settembre 2022, con la morte della regina Elisabetta, Carlo diventa re. E Camilla, quella che nessuno avrebbe mai immaginato sul trono, diventa regina. Sua Maestà. Da “l’altra” a “la prima”, da scandalo vivente a figura istituzionale. Un percorso tortuoso, costellato di errori, ma anche di fedeltà, ostinazione e trasformazione.

A guardarli oggi sembrano una coppia qualunque, affiatata e complice. Ma il loro amore è passato per ogni cerchio dell’inferno mediatico. È sopravvissuto al tempo, alle convenzioni e ai pregiudizi. È stato il simbolo del declino e ora è il vessillo di un nuovo inizio.

In fondo, chi meglio di loro incarna l’idea che l’amore, se vero, può aspettare anche cinquant’anni?

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.