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Curiosità
15 Maggio 2025 - 02:00
Ti è mai capitato di essere fissato da un neonato con occhi spalancati e faccia stupita? Quel momento in cui ti chiedi: “Perché mi guarda così? Ha riconosciuto qualcosa? O qualcuno?”. Bene, sappi che secondo la scienza, potrebbe semplicemente trovarti… attraente.
Sì, hai letto bene. Secondo uno studio condotto dal dottor Alan Slater dell’Università di Exeter, i neonati – parliamo di bambini di appena uno o due giorni di vita – mostrano una chiara preferenza per i volti considerati belli. Non per affetto, non per familiarità. Ma perché quei volti incarnano qualcosa che il loro cervello riconosce come “prototipo umano”.
Il gruppo di ricerca ha sottoposto adulti a una serie di fotografie femminili, chiedendo loro di valutare l’attrattiva su una scala da 1 a 5. Successivamente, ha mostrato agli infanti le immagini più e meno votate, appaiate e molto simili per contrasto e luminosità. I neonati? Fissavano sistematicamente più a lungo i volti più belli.
Una coincidenza? No. È una tendenza che si è ripetuta in quasi tutti i casi. Anche perché i bambini coinvolti erano ancora ricoverati in ospedale, quindi senza reali influenze visive esterne o affettive: nessuna associazione, solo istinto.
Ma cosa rende un volto “bello” per un neonato? La simmetria, innanzitutto. E quella media armonica che emerge quando si sovrappongono centinaia di visi diversi. Insomma, i volti attraenti sono spesso quelli che più somigliano a un volto “standardizzato”, equilibrato, proporzionato. E secondo i ricercatori, il nostro cervello – anche a pochi giorni dalla nascita – sarebbe già pronto a riconoscerlo.
“La bellezza non è negli occhi di chi guarda. È innata in un neonato”, ha affermato Slater. E in effetti, lo studio rafforza l’idea che i bambini non arrivino al mondo come tabule rasa, ma con un sistema percettivo già sviluppato e calibrato sulla relazione sociale.
Riconoscere volti, individuare i familiari, associare voci e sguardi: per un neonato sono abilità cruciali per la sopravvivenza. Ecco perché potrebbe essere evolutivamente utile “preferire” i volti che meglio rappresentano il volto umano medio. È un modo per orientarsi, imparare, entrare nel mondo.
Così, se un neonato ti guarda come se fossi una visione celestiale, forse è perché – statisticamente parlando – sei davvero attraente. O almeno, il tuo volto rispecchia quel prototipo simmetrico e armonico che il suo cervello già conosce.
E ora, la prossima volta che un neonato ti fissa, puoi sorridere con una certa sicurezza: la scienza ti dà ragione.
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