Negli ultimi anni, la pratica del camminare a piedi nudi, conosciuta anche come grounding o earthing, ha guadagnato popolarità tra gli appassionati del benessere. Questo ritorno alle origini, che consiste nel camminare senza scarpe su superfici naturali, è stato sostenuto da figure del calibro di Gary Brecka e Deepak Chopra. Ma, camminare scalzi fa davvero così bene? La risposta non è univoca: se da un lato ci sono evidenti benefici, dall’altro non mancano i rischi.
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Secondo i podologi, camminare a piedi nudi offre una serie di vantaggi comprovati, soprattutto per il miglioramento della postura e della mobilità. Il principale beneficio riguarda la propriocezione, ossia la capacità del corpo di percepire la propria posizione nello spazio. Come spiega il podologo Ilya Makarovskiy, "camminare a piedi nudi aumenta il feedback sensoriale dai piedi, migliorando la consapevolezza spaziale e dei movimenti". Questo, a sua volta, favorisce un miglior equilibrio e una coordinazione maggiore, risultando utile non solo per chi vuole migliorare la propria postura, ma anche per chi soffre di disturbi neurologici, come il morbo di Parkinson o le conseguenze di un ictus.
Inoltre, camminare senza scarpe può rafforzare i piedi. Il chirurgo del piede Bruce Pinker afferma che camminare scalzi attiva i muscoli del piede in modo più intenso rispetto all’uso delle scarpe, portando a una camminata più naturale e sicura. Questo tipo di allenamento aiuta anche chi soffre di piedi rigidi o artrite, poiché favorisce una maggiore mobilità delle articolazioni.
Un altro beneficio interessante riguarda le funzioni cognitive. Alcuni studi suggeriscono che camminare a piedi nudi possa migliorare la concentrazione e la velocità di elaborazione mentale, grazie a una migliore circolazione sanguigna e un maggior apporto di ossigeno al cervello. Infine, il contatto diretto con la terra, spesso praticato all'aperto, può ridurre lo stress, come confermato da ricerche che dimostrano l’effetto rilassante del grounding, soprattutto quando praticato in ambienti naturali.
Nonostante i numerosi benefici, camminare a piedi nudi non è privo di rischi. Il dottor Makarovskiy avverte che le persone con un arco plantare alto o piedi piatti potrebbero incorrere in problematiche come calli o dolori muscolari a causa della pressione eccessiva che si esercita sulla pianta. Inoltre, le persone in sovrappeso dovrebbero fare attenzione, poiché l’impatto diretto con il suolo senza l’ammortizzazione delle scarpe potrebbe causare fastidi.
Un altro aspetto fondamentale è il luogo dove praticare questa attività. Camminare su superfici dure o pericolose, come il cemento o l’asfalto urbano, può provocare lesioni. Il consiglio degli esperti è di praticare questa attività solo su superfici morbide e sicure, come erba, tappeti o prati ben curati, evitando terreni con sassi o altri ostacoli.
Molti si chiedono se correre a piedi nudi sia altrettanto benefico quanto camminare. Sebbene alcuni atleti, come il maratoneta Abebe Bikila, abbiano corso senza scarpe, i medici consigliano cautela. Il dottor Makarovskiy mette in guardia sul fatto che correre scalzi potrebbe aumentare il rischio di fratture da stress a causa dell’impatto ripetuto sul piede. Se desideri provare a correre senza scarpe, è importante farlo gradualmente e ascoltare sempre i segnali del proprio corpo.
In alternativa, le scarpe minimaliste, con una struttura leggera che simula la sensazione di camminare scalzi, possono essere un buon compromesso per chi vuole approcciarsi a questa pratica in modo sicuro.
Camminare a piedi nudi può portare numerosi benefici, migliorando la postura, rafforzando i piedi e riducendo lo stress. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli dei rischi e praticare questa attività in modo sicuro, scegliendo superfici adatte e facendo attenzione a eventuali problematiche ortopediche. Se praticata con moderazione e in condizioni appropriate, camminare scalzi può essere un ottimo modo per migliorare la salute e godere di una connessione più profonda con l’ambiente naturale.