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Vino
02 Giugno 2025 - 23:27
Altro che statuette dorate e discorsi strappalacrime: qui si brinda. Gli Oscar del Vino 2025 hanno alzato i calici all’eccellenza enologica italiana, con una cerimonia elegante e affollata all’Hotel Rome Cavalieri. A premiare i migliori vini d’Italia non c’era l’Academy di Hollywood, ma una giuria altrettanto autorevole: ben 15 mila sommelier coinvolti dalla Fondazione Italiana Sommelier di Franco Ricci e Bibenda.
Le categorie erano sei – rossi, bianchi, rosati, spumanti, dolci, champagne – più il premio speciale alla grappa. Ogni sezione ha visto trionfare tre etichette, protagoniste anche di una degustazione guidata dai docenti della Fondazione. Un evento per pochi, ma dai riflessi lunghi: perché dietro ogni calice c’è una storia di terroir, passione e bellezza tutta italiana.
I migliori rossi: i fuoriclasse intramontabili
A vincere tra i rossi sono stati tre colossi:
Barbaresco Sorì San Lorenzo 2021 di Gaja
Bolgheri Sassicaia 2021 di Tenuta San Guido
Turriga 2020 di Argiolas
Tre nomi che raccontano l’Italia del vino d’eccellenza, da Nord a Sud, tra vigne leggendarie e bottiglie che parlano di identità.
I migliori bianchi: freschezza e finezza
Tra i bianchi, i riflettori si sono accesi su:
Alto Adige Bianco Grande Cuvée Beyond The Clouds 2021 di Elena Walch
Rosazzo Terre Alte 2021 di Livio Felluga
Ischia Biancolella Vigna del Lume 2023 di Cantine Antonio Mazzella
Etichette che portano con sé non solo bouquet raffinati, ma anche tutta la biodiversità dei suoli italiani: dalle Dolomiti alle isole vulcaniche.
Bollicine e Rosé: l’Italia che brinda
Per gli spumanti, il podio è andato a:
Trento Extra Brut Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2015 di Ferrari Trento
Franciacorta Dosaggio Zero Sublimis Riserva 2016 di Uberti
Brut Rosé Soldati La Scolca d’Antan 2012 de La Scolca
Mentre tra i rosati hanno brillato:
Cybelle 2022 di Vini Raimondo
San Greg 2023 di Feudi di San Gregorio
Il Rogito 2023 di Cantine del Notaio
Vini capaci di conciliare eleganza e versatilità, perfetti per l’aperitivo ma anche per raccontare terroir e savoir-faire.
Dolce è il finale
Tra i vini dolci si sono distinti:
Aphrodisium 2023 di Casale del Giglio
Gewürztraminer Vendemmia Tardiva Terminum 2022 di Cantina Tramin
Moscato Rosa 2022 di Franz Haas
Note aromatiche e concentrazione zuccherina che chiudono la degustazione in bellezza. Ma c’è stato spazio anche per l’internazionale, con la categoria Champagne premiata con:
Brut Classic di Deutz
Blanc de Noirs Cuvée de Réserve di Gallimard Père & Fils
Brut Liesse d’Harbonville 2004 di Ployez Jacquemart
La Grappa fa scuola
Il premio speciale della giuria per la categoria Grappa, prodotto simbolo del Made in Italy e protetto dalla normativa europea, è andato a:
Grappa di Moscato di Terracina di AB Selezione Italian Spirits
Grappa Fuoriclasse Leon 14 Anni Riserva di Castagner
Grappa AnticaCuvée Riserva Aged 5 Years di Nonino
Distillati di carattere che confermano quanto la tradizione possa essere anche innovazione.
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