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Royal Family
07 Giugno 2025 - 12:00
Instagram (Profilo: davidbeckham)
L’attesa è finita: David Beckham sarà finalmente Sir. Dopo anni di rumors, speculazioni e qualche email di troppo, Re Carlo III ha deciso di concedere all’ex campione inglese l’ambito cavalierato. L’onorificenza, che lo renderà ufficialmente “Sir David”, arriva in concomitanza con il suo cinquantesimo compleanno, come un regalo tardivo ma dal peso simbolico gigantesco.
Beckham non riceverà soltanto un titolo. Riceverà il sigillo definitivo di un riconoscimento pubblico che va oltre il pallone, e affonda le sue radici nell’impegno benefico, nella diplomazia sportiva e in una certa, affascinante, britishness pop. Accanto a lui, come in una favola aggiornata agli anni Duemila, ci sarà Lady Victoria, ex Spice Girl e attuale regina del fashion made in UK. Eppure, dietro il glamour del momento, si nasconde un percorso tortuoso e tutt’altro che lineare.
Con 115 presenze nella Nazionale e una carriera da sogno che attraversa Manchester United, Real Madrid, Los Angeles Galaxy e PSG, Beckham ha lasciato un segno indelebile nella storia del calcio. Non solo per le punizioni perfette o per i colpi di tacco, ma anche per la capacità — tutta contemporanea — di trasformarsi in icona globale. Oggi è comproprietario dell’Inter Miami e continua a tenere alta la bandiera britannica, persino oltreoceano.
Ma la pacca sulla spalla reale non arriva solo per meriti sportivi. L’ex calciatore è ambasciatore Unicef, promotore di numerose iniziative benefiche e, dallo scorso anno, ambassador della King’s Foundation, la fondazione educativa e sostenibile voluta da Carlo nel lontano 1990. Insieme discutono di api, miele e giardinaggio. Per davvero.
Il cavalierato, però, non è sempre stato a portata di mano. Beckham l’ha inseguito a lungo e con un certo disappunto. A bloccarlo? Prima una controversia fiscale che ha fatto storcere il naso a Downing Street, poi una fuga di email non proprio regali, in cui l’ex campione si lamentava – rumorosamente – con il comitato delle onorificenze. Il sogno sembrava sfumato. Fino a oggi.
La BBC lo ha anticipato senza fonti ufficiali, Downing Street tace, Buckingham Palace si trincera dietro un elegante “no comment”. Ma tutto porta a venerdì 13 giugno, giorno in cui Beckham potrebbe ricevere il titolo in una cerimonia a corte, probabilmente alla presenza del Re in persona.
C’è però un lato meno dorato in questo ritratto da copertina. La faida familiare con il primogenito Brooklyn — e con la nuora Nicola Peltz — si fa ogni giorno più aspra. Secondo i tabloid, i rapporti sarebbero ormai completamente interrotti, con un silenzio glaciale che separa il figlio dai genitori e dai fratelli. Una frattura dolorosa per una famiglia da sempre molto unita, almeno agli occhi del pubblico.
Una situazione che, ironicamente, avvicina Beckham a Re Carlo. Anche lui costretto da anni a gestire i capricci (e le interviste) del figlio Harry. Forse è in questo legame silenzioso e condiviso, tra padri e figli difficili, che si trova il vero motivo per cui Carlo ha deciso: ora sì, è il momento giusto.
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