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Nuova Classe X
10 Giugno 2025 - 15:50
Nel vasto e stratificato universo Marvel, non mancano personaggi femminili potenti, ambigui e tormentati. Eppure, pochi riescono a tenere insieme con tanta coerenza fragilità e forza magnetica quanto Lorna Dane, alias Polaris. Figlia biologica di Magneto, sorellastra di Wanda e Pietro Maximoff, Lorna è un personaggio che non può più restare nell’ombra delle timeline alternative o degli adattamenti marginali come Emma Dumont in The Gifted. Con l’MCU che si apre sempre più a nuove eroine, è tempo che venga scritta – e interpretata – la sua storia. Come si deve.
Nei fumetti, Polaris scopre solo da adulta la verità sulla sua origine: Magneto, uno degli antagonisti più ambigui del multiverso, è suo padre. L’abbandono, il senso di estraneità, e un potere devastante che cresce in lei fin dall’infanzia (controlla i campi magnetici, come il padre) costruiscono una personalità fratturata, che ha dovuto imparare a ricomporsi da sola.
Lorna è emotiva, spesso instabile, ma anche lucida, leale e pronta a sacrificarsi per cause più grandi. Non è né Wanda, né Jean Grey: è un ibrido raro tra la vulnerabilità di chi cerca un posto nel mondo e la determinazione di chi non vuole più farsi definire dal proprio passato. Questo è ciò che la rende così interessante, e così urgente da portare sullo schermo.
L’introduzione di Polaris non può essere un semplice esercizio di genealogia. Non si tratta solo di completare l’albero familiare di Magneto o di dare un altro spin-off mutante a Wanda. Polaris deve essere trattata come protagonista, come elemento centrale di una storia che parli di potere, identità e ricostruzione. Potrebbe facilmente inserirsi in un contesto narrativo post-House of M o nelle future linee mutanti, dove la psicologia dei personaggi diventa finalmente più importante della CGI, soprattutto se si parla della bipolarità di cui Lorna soffre, ma nel farlo serve una persona che porti quell'energia scardinata, quella sensibilità e quella ribellione che solo Lorna Dane ha. Di seguito ecco 5 nomi che potrebbero portare queste qualità sullo schermo
Attrice e cantante americana classe 1996, Dove Cameron ha mostrato negli ultimi anni un’evoluzione significativa, passando dai ruoli adolescenziali Disney al dark pop e a personaggi più stratificati. Il suo sguardo chiaro e penetrante, i lineamenti scolpiti e l’estetica spesso giocata tra glamour e malinconia la rendono una candidata credibile per una Polaris cinematografica. La sua capacità di mescolare vulnerabilità e provocazione, evidente anche nella sua musica, potrebbe dare nuova forza visiva e emotiva al personaggio. In lei, la tensione tra luci e ombre diventa cifra stilistica.
Volto divenuto iconico grazie a The Haunting of Hill House e You, Victoria Pedretti è forse la più drammatica tra le attrici proposte. La sua forza non sta solo nell’intensità dello sguardo, ma nella capacità di esprimere il dolore come qualcosa di silenzioso e viscerale, mai banale. Polaris, in questa versione, assumerebbe tratti tragici, inquieti e affascinanti. Pedretti ha già dimostrato di saper reggere scene ad alto carico psicologico e, se diretta con sensibilità, potrebbe rendere giustizia a Lorna in modo memorabile.
Portoghese, classe 1996, è esplosa con il ruolo di Ratcatcher 2 in The Suicide Squad di James Gunn, dove ha conquistato pubblico e critica con un’interpretazione empatica, dolce e potente allo stesso tempo. La sua presenza scenica è magnetica, ed è capace di alternare naturalezza e intensità emotiva. Melchior ha anche dimostrato di saper reggere ruoli fisicamente impegnativi, qualità utile per una Polaris coinvolta in combattimenti o drammi interiori. Una Polaris interpretata da lei sarebbe umana, instabile, affettuosa e impetuosa: in una parola, viva.
Italiana, classe 1998, nota per Baby su Netflix e per ruoli in film italiani d’autore, Alice Pagani ha un’estetica punk-glam e una fisicità irregolare che richiama da vicino alcune versioni fumettistiche di Polaris. Ha uno sguardo alienato e ribelle, ma anche una capacità drammatica che emerge soprattutto nei ruoli di giovani donne disilluse, ferite ma mai sottomesse. Se il MCU volesse portare sullo schermo una Polaris dal carisma dirompente ed europeo (per riprendere anche la familiarità con il padre Erik), Pagani sarebbe una scelta sorprendente e potente.
Meno conosciuta delle altre, Scarlett DeMeo è un nome emergente che unisce freschezza a carisma visivo. I suoi lavori indie lasciano intravedere una recitazione sobria, autentica, che si presta bene a personaggi introversi, misteriosi e in cerca di riscatto. Sceglierla significherebbe scommettere su un volto nuovo, non ancora associato ad altri franchise, capace di diventare Polaris fin dalla prima scena. Il suo sguardo profondo e l’aria malinconica potrebbero fare da specchio perfetto all’identità frammentata di Lorna.
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