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Incidenti di moda

Un vintage da sogno rovinato (non) ironicamente: il wardrobe drama di Vittoria Ceretti al matrimonio di Jeff Bezos

La modella italiana ironizza sull’incidente, ma online scoppia la polemica: vale la pena rischiare un pezzo d’archivio per un party?

Un vintage da sogno rovinato (non) ironicamente: il wardrobe drama di Vittoria Ceretti al matrimonio di Jeff Bezos

A chi non è mai capitato di mettersi un vestito per un'occasione importante e notare giusto a pochi minuti dall'uscita che si trovano delle imperfezioni? Macchie e buchi possono capitare a ogni capo d'abbigliamento, non importa se sei un normale essere umano o Vittoria Ceretti al matrimonio di Jeff Bezos e Lauren Sànchez

Durante l’ultima giornata delle celebrazioni nuziali – un esclusivo evento in stile “pigiama party” che si è svolto il 28 giugno all’Arsenale di Venezia – Vittoria Ceretti ha sfoggiato un abito vintage Dolce & Gabbana della collezione autunno/inverno 2003/04. Un modello iconico, indossato in passato anche da Gisele Bündchen al Met Gala del 2003.

La modella italiana era sfarzosamente elegantissima… almeno fino a quando non ha constatato una piccola falla nell’abito. Ma quella che era un innocuo forellino si è trasformato in una strappo notevole durante la serata, peggiorato persino nel tragitto in taxi verso l’hotel . Vittoria ha condiviso il momento su Instagram, con la didascalia ironica “How it started” accanto alla minuscola apertura, seguita da “How it’s going” per mostrare il disastro finale.

La reazione composta di Ceretti e le critiche ricevute

Nonostante la modella abbia gestito la situazione con grande autoironia, non sono mancate le critiche da parte del pubblico e di alcuni osservatori del mondo moda. Il punto più discusso? Il fatto che si trattasse di un abito d’archivio Dolce & Gabbana del 2003, un pezzo raro, storico, considerato da molti quasi “da museo”. E quindi: valeva davvero la pena indossarlo in un contesto dove poteva rovinarsi così facilmente?

Sui social, alcuni utenti hanno commentato:

  • “Ma perché indossare un capo vintage così prezioso se poi lo tratti come un pigiama da festa?”

  • “Distruggere un Dolce & Gabbana per un ‘how it started/how it’s going’ è un crimine fashion.”

  • “Se era un prêt-à-porter moderno ok… ma un abito di archivio no!”

L’abito in questione era già iconico per essere stato indossato da Gisele Bündchen al Met Gala del 2003, e molti amanti del vintage lo considerano una “reliquia della moda anni 2000”.

Gisele Bündchen al Met Gala del 2003

In conclusione

Quindi sì: tra storie Instagram ironiche e commenti di supporto, si è anche sollevata una discussione più seria sul valore dei capi d’archivio e sull’equilibrio tra moda da vivere e moda da conservare. Vittoria Ceretti si è trovata, forse involontariamente, al centro di una riflessione interessante: un capo vale di più quando è intatto… o quando ha fatto parte di una serata che tutti ricorderanno?

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