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23 Luglio 2025 - 11:45
I Black Sabbath, nel 1970
La scomparsa di Ozzy Osbourne, avvenuta appena ieri, chiude un capitolo fondamentale nella storia del rock. L'artista ha lasciato un vuoto che difficilmente si riuscirà a colmare. Ma se è vero che la voce di un frontman definisce l’identità di un gruppo, è altrettanto vero che alcune band hanno deciso di non fermarsi. Dopo lutti spesso improvvisi, hanno proseguito la loro carriera, riorganizzandosi attorno a nuove voci. Ecco dieci esempi di chi ha trasformato la perdita in una seconda vita musicale.
AC/DC
Nel 1980, la morte di Bon Scott sembrava destinata a porre fine alla corsa degli AC/DC. Il cantante era il simbolo di un suono irriverente e potente, reso celebre da Highway to Hell. Eppure, pochi mesi dopo la tragedia, il gruppo scelse Brian Johnson come nuovo frontman e pubblicò Back in Black, uno degli album più venduti di sempre. La band è rimasta attiva fino a oggi, con dieci album in studio e un’identità salda, anche se rinnovata.
Queen
Freddie Mercury morì nel 1991 dopo una lunga battaglia contro l’AIDS. Per molti, era impossibile pensare ai Queen senza di lui. Tuttavia, dopo un primo periodo di stop, Brian May e Roger Taylor hanno riaperto il capitolo live con Queen +, prima al fianco di Paul Rodgers, poi con Adam Lambert. Senza mai sostituire Mercury, ma portando avanti la musica con rispetto e nuove sfumature.
Alice in Chains
Layne Staley, con la sua voce inconfondibile e tormentata, è scomparso nel 2002. La band ha vissuto anni di silenzio, fino al ritorno nel 2005 con William DuVall, scelto inizialmente per un concerto di beneficenza. Da allora, Alice in Chains ha pubblicato tre album e ripreso a esibirsi, mantenendo vivo il sound cupo e intenso che li ha resi un’icona del grunge.
Stone Temple Pilots
Scott Weiland ha segnato gli anni '90 con la sua voce magnetica e una carriera altalenante. Dopo la sua morte nel 2015, i Stone Temple Pilots hanno trovato in Jeff Gutt, ex concorrente di X Factor USA, il loro nuovo frontman. Con lui hanno ripreso l’attività discografica e i tour, cercando un equilibrio tra nostalgia e rinnovamento.
Lynyrd Skynyrd
Il 20 ottobre 1977, un disastro aereo uccise Ronnie Van Zant e altri membri della band. Dopo dieci anni di silenzio, Lynyrd Skynyrd è tornata sul palco con Johnny Van Zant, fratello di Ronnie. La nuova formazione ha riportato in tour i classici del southern rock, mantenendo viva una tradizione americana che ancora oggi attira pubblico.
Sublime
Bradley Nowell morì per overdose nel 1996, poco prima che il terzo album della band scalasse le classifiche. Sublime si sciolse, ma nel 2009 il progetto è ripartito con Rome Ramirez alla voce, sotto il nome Sublime With Rome. Nel 2024, la storia ha fatto un giro completo: ora al microfono c’è Jakob Nowell, figlio di Bradley, e la band ha riacquistato il nome originale.
The Doors
Jim Morrison morì a Parigi nel 1971. I Doors continuarono per breve tempo con i membri superstiti alla voce, ma i due album postumi non ebbero lo stesso impatto. La band si sciolse nel 1973, salvo poi tornare in scena nel 2002 con Ian Astbury dei Cult come cantante, sotto nomi alternativi per evitare dispute legali. Il repertorio resta vivo, anche senza Morrison.
Blind Melon
Shannon Hoon morì nel 1995 a soli 28 anni. Il gruppo pubblicò un album postumo, Nico, e si sciolse. Solo nel 2006 i membri superstiti si riunirono con il cantante Travis Warren. Da allora, Blind Melon ha alternato periodi di attività e pausa, proponendo nuovo materiale e mantenendo legami con il proprio passato.
INXS
Michael Hutchence è morto nel 1997. Il gruppo ha cercato diverse strade: prima con concerti-tributo, poi con il cantante Jon Stevens, e infine lanciando un talent show nel 2005 per trovare una nuova voce. Il vincitore, J.D. Fortune, ha guidato la band fino al 2011. Dopo una breve parentesi con Ciaran Gribbin, INXS ha annunciato il ritiro dalle scene nel 2012.
Thin Lizzy
Phil Lynott è morto nel 1986, lasciando un vuoto che sembrava incolmabile. Nel 1996, il chitarrista John Sykes ha deciso di riportare in vita la band, prendendo anche il ruolo di cantante. Il progetto ha continuato a cambiare formazione, con Ricky Warwick alla voce dal 2010. Oggi Thin Lizzy è ancora attiva, soprattutto come live band, nel nome di Lynott.
Linkin Park
La morte di Chester Bennington nel 2017 ha lasciato un vuoto devastante, non solo per i Linkin Park ma per l’intera scena nu metal. Dopo un periodo di silenzio, tributi e commemorazioni, la band ha annunciato nel 2024 un ritorno tanto atteso. Alla voce, accanto a Mike Shinoda, c’è ora Emily Armstrong dei Dead Sara. Un cambio importante, che segna un nuovo inizio per un gruppo che ha sempre saputo reinventarsi senza perdere la propria identità.
E i Black Sabbath?
Difficile che i Black Sabbath continuino dopo la morte di Ozzy. Il loro ultimo concerto a Birmingham, a metà tra un carnevale e un funerale, sembrava già una chiusura perfetta: un addio ai fan sentito, struggente, che ha sigillato la loro storia in quella della musica rock.
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