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18 Settembre 2025 - 19:00
C’è un mare ferito che entra nelle sale del Castello Reale di Govone. Non fatto di onde e spuma, ma di opere nate dagli scarti dell’industria ittica: lische, pelli, squame trasformate dall’artista Gianni Depaoli in un racconto visivo potente e poetico sulla crisi ambientale. È questa l’anima di “Quattro volte tutte le stelle della Via Lattea”, la mostra curata da Francesca Carbone e inaugurata sabato 13 settembre, che resterà aperta fino al 2 novembre tra il castello e la galleria GART Arte Contemporanea di Neive.
L’apertura, avvenuta con una conferenza nel Salone d’Onore, ha visto la presenza del sindaco di Govone Giuseppe Novara, del presidente dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero Mariano Rabino, della curatrice Francesca Carbone e dello stesso artista. A seguire, Depaoli ha guidato i visitatori in una visita speciale, offrendo una lettura diretta delle opere e del loro significato.
La ricerca di Gianni Depaoli parte da materiali insoliti: scarti dell’industria ittica – pelli, lische, squame, inchiostri – trasformati in linguaggi visivi capaci di evocare tanto la bellezza del mare quanto le sue ferite. Un dialogo tra arte, scienza e memoria antropologica che diventa denuncia dell’inquinamento e della pesca intensiva.
Il titolo della mostra, volutamente poetico, allude al numero impressionante di microplastiche disperse negli oceani, paragonato a “quattro volte tutte le stelle della Via Lattea”. Un ossimoro che accosta meraviglia e devastazione, suggerendo al visitatore la contraddizione di un mare che nutre e incanta, ma che oggi soffre.
Le sale al piano terra del Castello Reale di Govone accolgono alcune delle opere più rappresentative dell’artista, già presentate in contesti di rilievo internazionale come la Biennale di Venezia, la GAM di Roma e la Reggia di Venaria. A Neive, nella galleria GART Arte Contemporanea, trovano spazio invece le creazioni più recenti e inedite: un ulteriore capitolo di un racconto che coniuga forza espressiva e delicatezza.
Il progetto dialoga anche con la storia geologica del Roero e delle Langhe, terre nate milioni di anni fa dal sollevamento di antichi fondali marini. In questo contesto, l’arte di Depaoli intreccia la memoria delle origini con le urgenze del presente, ricordando come il mare appartenga, in profondità, anche a queste colline.
La mostra è promossa dal Comune di Govone insieme a Govone Residenza Sabauda Ets – Govone Arte, al Centro di Promozione Culturale “Govone e il Castello” e alla galleria GART. Il progetto ha il sostegno del Consorzio CoABSeR e il patrocinio di Regione Piemonte, Confindustria Cuneo, Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e Città di Alba.
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