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10 Ottobre 2025 - 18:30
Manca poco all’annuncio del Premio Nobel per l’Economia 2025, e cresce l’attesa tra accademici e analisti di tutto il mondo. Come ogni anno, uno degli indicatori più affidabili per prevedere il vincitore è la lista dei “Citation Laureates” di Clarivate, che premia gli studiosi più citati a livello internazionale per l’impatto delle loro ricerche.
Il riconoscimento per le Scienze Economiche in memoria di Alfred Nobel verrà assegnato lunedì 13 ottobre 2025, a chiusura della settimana dei Nobel.
Ecco chi, secondo Clarivate, ha le migliori chance di ottenere il prestigioso riconoscimento.
Tra i principali favoriti figurano David Autor (Massachusetts Institute of Technology - MIT) e Lawrence F. Katz (Harvard University), indicati da Clarivate per il loro contributo “all’analisi della struttura salariale, della disuguaglianza dei redditi e dell’impatto del cambiamento tecnologico sull’occupazione”.
Autor, professore di economia e co-direttore del Labor Studies Program presso il National Bureau of Economic Research (NBER), è considerato un punto di riferimento nello studio degli effetti dell’automazione e della globalizzazione sul mercato del lavoro. Le sue ricerche hanno mostrato come il progresso tecnologico abbia contribuito alla polarizzazione dell’occupazione, ampliando il divario tra lavori ad alta e bassa qualifica.
Katz, anch’egli affiliato al NBER, unisce approccio teorico ed evidenza empirica per analizzare i temi di mobilità sociale, istruzione e politiche del lavoro. Le sue indagini hanno evidenziato il legame tra progresso tecnologico e disuguaglianza, sottolineando l’importanza della formazione nel mitigare gli effetti negativi dell’innovazione.
Un altro duo ai vertici delle previsioni è quello composto da Marianne Bertrand e Sendhil Mullainathan, segnalati da Clarivate per le loro ricerche su discriminazione razziale, governance aziendale e comportamento economico influenzato da fattori psicologici e culturali.
Bertrand, professoressa di economia presso la Booth School of Business dell’Università di Chicago, esplora i pregiudizi di genere e razziali nei mercati del lavoro e nelle imprese. Le sue analisi hanno dimostrato come le disuguaglianze strutturali e i bias culturali continuino a influenzare i processi di selezione e le decisioni manageriali, anche in contesti moderni e digitalizzati.
Mullainathan, professore di Computation and Behavioral Science alla stessa università, è tra i pionieri dell’economia comportamentale. I suoi studi mostrano come fattori cognitivi – come la scarsità di tempo, attenzione o risorse mentali – possano distorcere le decisioni economiche, specialmente tra i gruppi più vulnerabili.
Le sue teorie hanno avuto un impatto profondo anche su politiche pubbliche e strategie di contrasto alla povertà.
Chiude la lista dei favoriti Nicholas Bloom, professore di economia alla Stanford University e ricercatore associato al NBER. Clarivate lo cita “per l’analisi dell’incertezza economica e politica e del suo impatto su investimenti, occupazione e crescita”.
Bloom ha sviluppato modelli innovativi per misurare come l’instabilità macroeconomica influenzi le decisioni aziendali. Le sue ricerche mostrano che l’incertezza non è solo un elemento temporaneo o casuale, ma un fattore strutturale capace di rallentare la crescita economica.
I suoi studi aiutano a comprendere come imprese e investitori reagiscano ai cambiamenti di scenario, fornendo strumenti utili anche ai policy maker.
Le ricerche dei candidati Clarivate 2025 mettono al centro temi concreti e urgenti: disuguaglianza sociale, automazione, incertezza e comportamento umano.
Il Premio Nobel per l’Economia di quest’anno, qualunque sarà il vincitore, sembra destinato a premiare chi ha saputo leggere meglio le trasformazioni del lavoro e della società globale in un’epoca segnata da profondi cambiamenti tecnologici e sociali.
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