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14 Ottobre 2025 - 08:40
Il Premio Nobel per l’Economia 2025 è stato assegnato a Joel Mokyr, Philippe Aghion e Peter Howitt, tre economisti che hanno rivoluzionato lo studio della crescita economica sostenibile e del ruolo dell’innovazione tecnologica nello sviluppo delle società moderne.
L’annuncio è stato fatto dall’Accademia Reale Svedese delle Scienze, che ogni anno assegna il Premio della Banca di Svezia per le Scienze Economiche in memoria di Alfred Nobel, istituito nel 1968.
Il riconoscimento, dedicato quest’anno al tema “Creazione e distruzione”, celebra studiosi che hanno spiegato come l’innovazione alimenti la prosperità economica.
Secondo il Comitato Nobel, i tre vincitori “hanno mostrato come il progresso tecnologico sia il motore della crescita duratura, attraverso un processo continuo di rinnovamento e sostituzione”.
Metà del premio è stata attribuita a Joel Mokyr della Northwestern University (Illinois) “per aver individuato i fattori storici e culturali che permettono una crescita sostenuta basata sul progresso scientifico”.
L’altra metà è condivisa tra Philippe Aghion (College de France, Insead, London School of Economics) e Peter Howitt (Brown University, Rhode Island) “per la teoria della crescita endogena e della distruzione creativa”.
L’Accademia ha ricordato che negli ultimi due secoli il mondo ha vissuto una fase senza precedenti di crescita economica costante, capace di ridurre la povertà e migliorare la qualità della vita.
Il lavoro dei tre economisti spiega come e perché l’innovazione continui a generare benessere.
Joel Mokyr ha ricostruito le radici storiche della rivoluzione industriale, dimostrando che la crescita sostenibile è possibile solo in società aperte al cambiamento e alla circolazione delle idee.
Ha sottolineato che non basta sapere che qualcosa funziona: serve anche capire perché funziona, base del moderno metodo scientifico.
Philippe Aghion e Peter Howitt, nel loro celebre studio del 1992, hanno elaborato il modello della “distruzione creativa”: quando un’innovazione entra nel mercato, le vecchie tecnologie vengono superate, e le imprese che non si adattano perdono competitività.
Questo processo, spiegano, è creativo perché genera novità, ma anche distruttivo perché rende obsolete le strutture esistenti.
Gestito correttamente, stimola la concorrenza e la produttività; se ostacolato, conduce alla stagnazione economica.
Come ha affermato John Hassler, presidente del Comitato Nobel per l’Economia, “la crescita non è mai garantita: va sostenuta proteggendo i meccanismi della distruzione creativa da chi tenta di bloccarli”.
Con l’annuncio di oggi si conclude la stagione dei Premi Nobel 2025, dopo quelli assegnati nei giorni scorsi per medicina, fisica, chimica, letteratura e pace.
Nel 2024 il premio era andato a Daron Acemoglu, Simon Johnson e James A. Robinson per i loro studi sulle istituzioni politiche e la prosperità economica.
Istituito nel 1968 dalla Banca Centrale di Svezia, il riconoscimento non appartiene ai cinque Nobel originari voluti da Alfred Nobel, ma viene consegnato insieme agli altri il 10 dicembre, anniversario della sua morte.
Dal 2017, il valore economico del premio è di circa 869.000 euro, finanziato dagli interessi del fondo Nobel.
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