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03 Novembre 2025 - 18:20
									Dopo quasi due decenni di tentativi senza successo, una coppia ha finalmente raggiunto una gravidanza grazie a un approccio innovativo basato sull’intelligenza artificiale (IA). È la prima volta che un metodo di questo tipo viene applicato con successo in ambito clinico.
Il trattamento, noto come STAR (Sperm Tracking and Recovery), è stato sviluppato da un team di ricercatori del Columbia University Fertility Center e rappresenta un passo importante nel trattamento dell’azoospermia, una condizione che provoca l’assenza di spermatozoi nel liquido seminale maschile.
La coppia coinvolta, documentata su The Lancet, aveva alle spalle quasi 20 anni di tentativi infruttuosi. L’uomo, 39 anni, soffriva di azoospermia, mentre la donna, 37 anni, presentava una significativa riduzione della riserva ovarica. Nonostante i numerosi cicli di fecondazione assistita, tra cui 19 tentativi di recupero degli ovociti negli ultimi 11 anni, la coppia non era mai riuscita a ottenere una gravidanza.
Le tecniche tradizionali disponibili oggi per l’azoospermia richiedono procedure invasive e spesso anni di tentativi. Questi approcci comprendono l’estrazione chirurgica degli spermatozoi o la loro individuazione manuale da parte di embriologi esperti, seguita dall’ICSI (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo nell’ovocita). Tuttavia, anche con questi metodi, il successo non è garantito, e molte coppie sono costrette a considerare sperma da donatore o l’adozione.
Il sistema STAR utilizza l’intelligenza artificiale per migliorare l’identificazione degli spermatozoi in campioni considerati azoospermici. Il processo combina diverse tecnologie: un imaging ad alta potenza genera milioni di immagini in poco tempo, l’IA individua gli spermatozoi e un chip microfluidico li separa. Infine, un robot estrae gli spermatozoi selezionati per la fecondazione.
Nel caso clinico in questione, STAR ha individuato sette spermatozoi, di cui due mobili. Questi ultimi sono stati iniettati in due ovociti maturi (uno fresco e uno scongelato), che si sono sviluppati in embrioni trasferiti nell’utero della donna. L’ecografia a otto settimane ha confermato una normale gravidanza con battito cardiaco regolare.
Gli autori sottolineano che, sebbene il risultato sia promettente, STAR è stato testato finora solo su un caso, e saranno necessari ulteriori studi per confermare l’efficacia su più pazienti.
L’azoospermia è una delle principali cause di infertilità maschile, presente in circa il 10%-15% degli uomini con difficoltà a concepire. Può essere di due tipi: ostruttiva, quando gli spermatozoi sono prodotti ma non possono essere eiaculati, e secretiva, quando vi è un difetto nella produzione degli spermatozoi.
Questa condizione è in aumento, soprattutto nei Paesi occidentali, dove negli ultimi 50 anni la conta degli spermatozoi è diminuita di circa il 50%, anche se le cause precise rimangono in parte sconosciute. Inoltre, mentre in passato l’infertilità era spesso attribuita esclusivamente alla donna, oggi si stima che circa il 40% dei casi sia legato a fattori maschili.
La scoperta rappresenta un passo avanti significativo nella medicina riproduttiva, aprendo la strada a nuovi trattamenti per coppie che affrontano anni di tentativi falliti e riducendo la necessità di ricorrere a donatori o adozioni.
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