Cerca

Il mistero

L'ex moglie racconta la sua verità sul giallo di Marco Conforti: «Un tossico? No, un uomo geniale»

Serena Panico rompe il silenzio per difendere l'imprenditore trovato morto in auto a Torino

Serena Panico e Marco Conforti

Serena Panico e Marco Conforti quando erano sposati e felici insieme

«Marco era un genio a cui piaceva divertirsi: cosa c’è di male?».
Serena Panico, moglie di Marco Conforti per 15 anni, decide di rompere il silenzio in cui aveva scelto di chiudersi subito dopo il ritrovamento del corpo dell’ex marito, imprenditore molto conosciuto perché era il “re delle autoscuole torinesi”. Ma, a quanto pare, aveva una doppia vita: di giorno, gran lavoratore; di notte, festaiolo sempre accompagnato da amici, donne, alcol e droga.

Serena Panico si fa forza e non nega questa doppia vita. Ma non ci sta a far passare l’ex marito, 56 anni, come un tossicodipendente che pensava solo a divertirsi: «Stanno girando tante assurdità sul suo conto e per questo ho scelto di raccontare la verità: finora hanno parlato soltanto persone che lo conoscevano da pochi mesi. Quella Victoria, o Vicky, era un’amica di letto delle ultime settimane. Io non l’ho mai vista».
Lui aveva la sua vita, visto che vi eravate lasciati da tempo: «Siamo rimasti grandissimi amici e mi aveva raccontato di questa ragazza che frequentava di recente. Per lui era una novità, dopo tante relazioni durature: prima 15 anni con me, un matrimonio sano da cui sono nati i nostri figli Carola e Riccardo. Poi 5 anni con la sua Laura, di cui era innamoratissimo». Eppure si era lasciato anche con lei, lo scorso febbraio: «Lo ammetteva anche lui che in questo periodo si stava divertendo. Io glielo dicevo sempre che voleva essere libero: il nostro matrimonio è finito per quello».


Che tipo era il suo Marco? «Aveva grandi principi e valori, a partire da quello della famiglia: d’altronde, anche se ci siamo lasciati, siamo rimasti a vivere vicini per crescere insieme i nostri ragazzi. Era un uomo corretto e lo possono dire tutti quelli che lavoravano al Consorzio delle autoscuole: per lui era una famiglia, i suoi amici erano tutti lì e lui viveva per quello. Aveva iniziato nella scuola guida di famiglia e poi, dal niente, aveva creato un impero: era un genio».


Sembra che ci fosse molto altro nella sua vita: «Si faceva il mazzo e poi, quando finiva, gli piaceva fare la bella vita. E allora? Sono scelte, io non le condividevo ma non ci vedo niente di male. Ma non era un tossico, non si faceva di crack o cocaina: conosco Marco più di me stessa, parlo con il cuore in mano e sapevo tutto di lui. Ha avuto i suoi attimi, ogni tanto si faceva la serata con gli amici come fanno tutti».
Che idea si è fatta su martedì sera? «Non possono averlo ammazzato perché tutti gli volevano bene: basta parlare con chi lo conosceva. Io penso che abbia esagerato e si sia sentito male. Poi chi era con lui ha avuto paura».

Ma lei non si è stupita quando non l’ha visto tornare nella villetta di Castagneto Po? «No, era già successo che non si vedesse per un giorno o due: ha una casa anche a Torino. Però ci sentivamo o si sentiva con i ragazzi. Infatti abbiamo iniziato a preoccuparci fra giovedì e venerdì, quando abbiamo visto che non si faceva vivo. Poi abbiamo preso il suo computer e c’era ancora l’accesso a WhatsApp aperto: l’ultimo accesso era mercoledì alle 12.30. In cuor mio sapevo che gli era successo qualcosa. Poi, quando siamo arrivati in via Rovigo a Torino, abbiamo visto il suo corpo e la polizia: è stata la notte più brutta della mia vita».


Sonia Panico scoppia a piangere: «Marco era tutto per tutti, non era un tossico: ci siamo amati tanto, grazie a quell’amore abbiamo costruito la casa, i figli e la famiglia. E ha sempre continuato a pensare a me».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.