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Il reportage
26 Luglio 2023 - 22:00
La polizia durante il blitz di stamattina
Una donna lascia l’ex Gondrand urlando «questa è casa mia». Un’altra non si cura delle camionette della polizia e, con una birra in mano, fa per scavalcare nel deposito ferroviario pieno di cani anti droga: «Si può entrare?». Alla fine se ne va mentre dal varco su corso Venezia escono giovani dal Senegal, Guinea e Marocco. Ma anche italiani, descritti come “zombie strafatti di crack” da chi spesso se li ritrova davanti.
L’ennesimo sgombero
Polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno organizzato due giorni di controlli straordinari dentro i simboli del degrado e dell’abbandono di Torino.
Torino: maxi blitz all'ex Gondrand di via Cigna e in via Fossata
Da anni l'area è diventata rifugio di tossici e spacciatori. Due settimane fa la morte di un uomo
Ieri sono andati all’ex Manifattura Tabacchi di corso Regio Parco, oggi all’ex Gondrand di via Cigna, da anni covo di disperati nonostante continui sgomberi (l’ultimo era di un anno fa). Da lì passano anche molti autori di furti e spaccate, oltre a pusher e clienti: solo alle 18 di domenica, lì dentro, è stato preso uno spacciatore che ha scavalcato dopo una fuga in monopattino. Gambiano di 24 anni, è stato inseguito da via del Ridotto e arrestato con 200 grammi di crack addosso.
«Basta poco perché tutto torni come prima - lo dice anche Giuseppe Bresciani, che con la sua ditta sta lavorando lì dentro da una settimana - La proprietà ci ha incaricati di ripulire, anche perché gli “abitanti” si nascondevano dietro le piante per non farsi trovare dalla polizia. In pochi giorni abbiamo portato via 20 bilici di alberi e altri 8 di rifiuti. Ma la mattina dopo troviamo di nuovo fuochi e spazzatura».
Un’ulteriore conferma del viavai sta nel fatto che solo una settimana fa un uomo di 43 anni è morto cadendo nel vano ascensore della palazzina che si trova dentro l’ex Gondrand.
Ma il problema vale anche per il vicino scalo merci che si affaccia su corso Venezia, dove le forze dell’ordine hanno proseguito i controlli di oggi: nonostante blitz organizzati quasi tutte le settimane, l’area era piena di disperati.
«Solo qualche riga»
Basta scavalcare la recinzione in cemento per ritrovarsi dentro un accampamento, con giacigli di fortuna, sedie, bracieri e latrine artigianali. Tutto intorno, rifiuti, resti di cibo, vecchi vestiti: «La gente sta qui perché non sa dove andare» racconta Fabrizio subito essere uscito dall’accampamento. Sulle gambe ha due vistose fasciature: «Sono infezioni, ora mi sta curando». E la droga? «Ogni tanto mi faccio qualche riga».
In tutto lì dentro sono identificate 14 persone, più altre 2 alla Gondrand. Uno è stato arrestato perché aveva del crack dentro un marsupio, altri 4 verranno espulsi. All’ex Tabacchi, invece, erano in 3, tutti denunciati per furto della corrente elettrica e accesso abusivo all’edificio. E in un bidone c’era una pistola scacciacani.
Ora che succede
Ora cosa succederà in queste aree? In attesa di un recupero ancora sulla carta, all’ex Tabacchi i tecnici hanno chiuso porte, finestre e cabina elettrica per impedire nuovi accessi. L’ex deposito ferroviario era già stato sigillato in parte, ora si rafforzeranno le recinzioni. Alla Gondrand prosegue la pulizia ma i progetti sono più ampi.
«Stiamo lavorando con la Città perché c’è la piena volontà di tutti per riqualificare quegli spazi» garantisce Luciano Mandiello a nome della proprietà, l’All Building srl. Il Comune concorda e aspetta, anche perché lì è prevista una trasformazione completa in vista della Metro 2. Nell’attesa, si punta a risolvere altrimenti: «Stiamo proponendo di demolire gli edifici - ammette Mandiello - L’iter urbanistico è già in corso».
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