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Il processo
23 Ottobre 2023 - 11:29
Foto di Barnabas Davoti
Allevavano cani e poi li facevano combattere. A Torino, ma anche in Liguria, a Milano e addirittura in Serbia. Ma otto degli undici accusati sono già sicuri di cavarsela grazie alla prescrizione. Che, alla fine, salverà anche gli ultimi tre imputati.
Quindi finirà praticamente senza conseguenze un’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata al maltrattamento di animali e all’organizzazione di combattimenti tra cani. Una organizzazione scoperta nel lontano 2015 dalla Squadra mobile di Imperia: le indagini partirono una notte di otto anni fa sulla strada per il paesino di Perinaldo, nell’entroterra ligure fra Ventimiglia e Bordighera.
Un passante udì guaiti e latrati provenire dal cassone di un pick up. Chiamò la polizia e si scoprì che si trattava di un cane chiuso dentro una gabbia. Da lì gli investigatori risalirono al vicino allevamento di dogo argentini gestito da due degli imputati, che finirono sotto inchiesta. E la Squadra mobile, coordinata dal pubblico ministero Barbara Bresci e aiutata dagli agenti del commissariato di Ventimiglia, era riuscita a stringere il cerchio attorno agli undici promotori. Accusati di aver organizzato combattimenti fra le province di Imperia, Milano e Torino, oltre che in Serbia.
Dalla scoperta del 2015 al processo, però, è passato troppo tempo. Tanto che per 8 degli imputati il reato si è prescritto: è quanto emerso, qualche giorno fa, all’apertura del dibattimento, davanti al tribunale collegiale di Imperia. Restano a giudizio solo i tre presunti promotori dell’associazione a delinquere, tra cui due torinesi.
Nell’udienza del 27 luglio i loro legali, gli avvocati Giovanni Passero, Angelo Panza e Anna Rossomando, avevano chiesto il trasferimento del procedimento a Torino per competenza territoriale (proprio per la residenza degli imputati). Ma il collegio ha respinto la richiesta e il 24 ottobre il processo riprenderà da Imperia. Anche se finirà subito: il giudice procederà all’ammissione delle prove, all’apertura del dibattimento ed emetterà sentenza per gli imputati la cui posizione è prescritta. E per i pochi capi d’imputazione rimasti (3 su 28) la prescrizione scatterà fra meno di un anno. Una beffa per le associazioni animaliste che si sono presentate come parte civile: Lega del Cane, Enpa, Anpana, Nogez (guardie zoofile) e Lega Antivivisezione (Lav). Quest’ultima aveva definito questa indagine come «una delle inchieste sui combattimenti più importanti e complesse del nostro Paese» attraverso Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio nazionale Zoomafia.
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