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Nella guerra per l'eredità

Casa Agnelli in vendita: "Giù le mani da Villar Perosa"

Cosa sappiamo finora della decisione di Margherita, cosa si nasconde dietro le facciate delle ville

La vendita delle case della Famiglia Agnelli sta sollevando un gran polverone. Da quando abbiamo dato assieme alla trasmissione Report la notizia che Margherita Agnelli, figlia dell'Avvocato, ha deciso di mettere in vendita alcuni immobili, la storia è stata ripresa da diverse testate e ha fatto letteralmente il giro del mondo. E qualcuno si affretta a mettere le mani avanti.

Ma perché nasce questo polverone? Andiamo per ordine e cerchiamo di fare chiarezza in questa situazione. Alla morte di Marella Caracciolo Agnelli, moglie di Gianni, la figlia Margherita è diventata proprietaria di tutti gli immobili, compresa Villa Frescot dove, almeno fino al 2019, ha vissuto anche suo figlio John Elkann - che adesso ha preferito traslocare in una nuova location esclusiva ma segreta, nelle intenzioni.

Il primo cartello "vendesi" ha riguardato l'attico vista Quirinale dell'Avvocato a Roma, per un prezzo attorno ai 20 milioni di euro. Prezzo considerato eccessivo anche dagli stessi consulenti di Margherita. Poi, la notizia di Villa Frescot, dove i professionisti incaricati di agire con la massima riservatezza avrebbero stimato un valore di circa 10 milioni di euro. Ricordiamo che, dal punto di vista architettonico, pur essendo segnata nelle mappe di Torino come "punto di interesse storico", il complesso settecentesco di tre edifici di Villa Frescot non ha particolari elementi di pregio, al di là della memoria del proprietario: si tratta di una tipica villa con vigna della collina torinese, dove forse la maggiore bellezza arriva dal giardino di lavanda e dalle coltivazioni floreali da sempre curati da Marella Agnelli.

E arriviamo poi a Villar Perosa, il feudo degli Agnelli, la dimora da cui è partita la corsa della Dinastia, il segno di un legame particolare: l'Avvocato era stato sindaco di questo paesino - dove si diceva sempre che non si pagavano tasse, perché pensavano a tutto gli Agnelli - e qui, nel cimitero, riposa con i famigliari, compresi il figlio Edoardo e il nipote Giovanni Alberto, l'erede designato portato via troppo presto da un tumore. E qui si celebrava il rito del ritrovo della Juventus, ad agosto.

Questa estate, però, non è successo. La proprietà nelle mani di Margherita provocava "complicazioni" è stato detto da ambienti bianconeri. E per quanto noi, per esempio, non abbiamo mai scritto esplicitamente di una intenzione di vendere la villa, altre testate o siti di tifosi hanno strillato sull'addio anche al simbolo della juventinità.

Tanto è bastato per una levata di scudi da parte del sindaco di Villar Perosa, Marco Ventre: "In questi giorni sono usciti alcuni articoli di giornale che paventavano la prossima vendita della villa attualmente di proprietà della Contessa Margherita Agnelli. Abbiamo sentito pertanto la proprietà che ha smentito totalmente quanto sopra a dimostrazione della volontà di valorizzare e preservare il luogo degli affetti e dell'identità storica della famiglia Agnelli. Si segnala inoltre come in questi mesi sono stati cantierizzati molti interventi di restauro e di valorizzazione della villa".

Giù le mani da Casa Agnelli, quindi. Va detto che pure la custode di Villa Frescot, ai nostri microfoni, ha detto che la dimora non risulta in vendita, fedele alla consegna del silenzio che vige sempre quando si parla della Famiglia Regnante, in certi casi al limite della sudditanza psicologica.

Bisogna, dunque, vedere cosa farà la "contessa", ossia Margherita Agnelli sposata con Serge de Pahlen, lui sì effettivamente conte. L'ordinamento italiano, però, ha abolito i titoli nobiliari, per quanto esista la prassi di utilizzarli nei riguardi di determinate personalità. Margherita, in ogni caso, è nata e vive in Svizzera e, dicono, del legame della Dinastia con Torino e dintorni non sembra curarsi troppo. A parte per quanto concerne l'eredità dell'Avvocato, che la vede impegnata in tribunale contro i suoi stessi figli John, Lapo e Ginevra. Una battaglia in cui sono finite anche le opere d'arte, la collezione segreta dal valore miliardario sparita dalle dimore storiche. In vendita, ma non arredate.

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