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La denuncia

Carceri da incubo in Piemonte: tutto quello che non funziona

I garanti dei detenuti vanno all'attacco e chiedono interventi per evitare il collasso

Carceri da incubo in Piemonte: tutto quello che non funziona

«Per ora il Piemonte non ha ricevuto nulla dei 166 milioni di fondi straordinari messi a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture per la manutenzione straordinaria delle carceri italiane». Esordisce così Bruno Mellano, garante regionale dei detenuti. E lancia una prima stoccata al Governo, cui fanno seguito quelle dei garanti dei vari capoluoghi piemontesi: tutti d’accordo sulla situazione drammatica del Lorusso e Cutugno e degli altri istituti della regione.

«Tanti problemi»
L’occasione per lo sfogo è l’incontro “Carcere in Piemonte: criticità vecchie e nuove”, che si è tenuto ieri mattina in Consiglio regionale per presentare l’ottavo Rapporto delle criticità strutturali e logistiche delle tredici carceri per adulti e dell’istituto penale minorile. Tra i temi emersi, quelli legati al sovraffollamento delle strutture e alla situazione della sanità penitenziaria, su cui sta lavorando anche la quarta Commissione del Consiglio regionale (che ne discuterà il 9 gennaio).

Bruno Mellano, garante regionale dei detenuti

Mellano ha evidenziato «le criticità strutturali della magistratura di sorveglianza, che avrebbe bisogno di maggior personale, magari ricorrendo ai volontari». Monica Cristina Gallo, garante comunale di Torino, ha sottolineato «la difficile governabilità del Lorusso e Cutugno, che potrebbe essere semplificata solo prevedendo di spostare altrove le sezioni che ospitano i 40 detenuti ad alta sicurezza e i 15 collaboratori di giustizia». Non solo: «Nel carcere torinese la bolletta annua per l’acqua vale 1,3 milioni di euro, che si potrebbe risparmiare con una manutenzione dell’impianto idrico delle docce».

La garante comunale dei detenuti, Monica Gallo

Allarme al minorile
Problemi simili anche nelle carceri di Asti, Alba, Cuneo, Fossano e Alessandria, come sottolineato dai rispettivi garanti comunali (che hanno sono intervenute all’incontro alla consigliera regionale Silvana Accossato e all’assessore comunale di Torino, Gianna Pentenero). Quello di Vercelli, Pietro Luca Oddo, sottolinea che «ci sono in servizio poco più di 100 agenti di polizia penitenziaria su una pianta organica di 200». Paolo Allemano aggiunge che a Saluzzo «ci sono 3 sovrintendenti in servizio sui 43 previsti».
Preoccupato anche Raffaele Orso Giaccone, garante comunale di Ivrea: «Nel nostro istituto ci sono problemi di sovraffollamento a cui non si riesce a trovare una soluzione», cui si aggiunge il fatto che «aumentano i detenuti e diminuisce il personale».

Infine l’architetto Cesare Burdese lancia l’allarme sulla situazione dell’Istituto minorile Ferrante Aporti, che beneficerà di oltre 25 milioni di euro del Pnnr per lavori di efficientamento: «Però bisogna ripensarne gli spazi alla luce dell’umanizzazione e della rieducazione dei minori detenuti: un investimento multimilionario che mira soltanto all’efficientamento energetico non lo riscatterà dall’essere al limite dell’incostituzionalità».

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