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03 Gennaio 2024 - 19:00
Crisi, incertezza per il futuro, ma anche l’arrivo delle nuove tecnologie, in primis l’intelligenza artificiale. Il recente sondaggio People at Work 2023 dell’Adp Research Institute ha rivelato che il 34% dei lavoratori italiani non si sente sicuro del proprio posto di lavoro. L’indagine, condotta su oltre 32mila lavoratori in 17 paesi, di cui 2mila in Italia, evidenzia una crescente incertezza nelle prospettive occupazionali.
I numeri del timore
A livello regionale, il 31% dei lavoratori piemontesi non si sente sicuro del proprio posto di lavoro. La segmentazione per età rivela che i timori sono più pronunciati nella fascia 35-44 anni (37%) e tra i giovani della generazione Z (36%). Curiosamente, solo il 26% degli over 55 mostra preoccupazione per il proprio impiego.
Riflessioni sull’Intelligenza Artificiale
Marcela Uribe, General Manager ADP Southern Europe, ha sottolineato che le preoccupazioni non si limitano alle eventuali crisi economiche, ma coinvolgono anche l’introduzione dell’intelligenza artificiale (IA) che potrebbe sostituire alcune mansioni. Le aziende, sostiene Uribe, devono rassicurare i dipendenti, mostrando loro il riconoscimento degli sforzi e prospettive di carriera concrete.
Dati Inps e tendenze future
I dati Inps, già nel rapporto sull'anno 2022, hanno evidenziato un aumento del 41% dei licenziamenti di natura economica rispetto all’anno precedente. Tuttavia, considerando il contesto pandemico, questi dati sono in parte influenzati dalle normative introdotte nel 2020. Nel primo semestre del 2023, si è osservata una forte riduzione dei licenziamenti di natura economica (-18%). Ma queste riflessioni non possono ignorare il fenomeno delle "grandi dimissioni", con 89mila piemontesi che hanno già lasciato il proprio posto di lavoro, volontariamente, spesso per ragioni di stress o per la volontà di cambiare vita.
Considerazioni dei lavoratori piemontesi
Rimanendo alla ricerca, il 67,3% dei lavoratori piemontesi ritiene che nessuna professione sia immune dall’incertezza economica attuale. Il 15% crede che l’uso dell’IA diventerà la norma nel proprio settore nei prossimi cinque anni, in particolare negli ambiti creativi. In risposta a questo clima di incertezza, il 22,7% dei lavoratori piemontesi ha considerato la possibilità di cambiare settore, il 12% ha valutato l’avvio di un’attività autonoma, mentre il 6% degli over 55 ha pensato di richiedere la pensione anticipata, anche se non tutte le aziende hanno avviato programmi con forti incentivi economici come quello di Stellantis, per esempio.
Il ruolo delle aziende
Nelle sue conclusioni, Marcela Uribe, portando avanti le competenze e le mission della propria compagnia, sottolinea l’importanza per le aziende di "creare un ambiente di lavoro che metta a proprio agio i dipendenti. Fornire prospettive di formazione, avanzamento di carriera e una cultura inclusiva è fondamentale per far sentire i lavoratori al sicuro. In caso contrario, potrebbe verificarsi la perdita di competenze vitali, esperienza e entusiasmo, compromettendo la qualità del servizio offerto ai clienti". In sostanza, investire sui propri dipendenti per non rischiare di perdere in produttività.
Perché il report è attendibile (informazionidell'Adp Research)
ADP Research Institute ha intervistato 32,612 lavoratori in 17 Paesi nel mondo tra il 28 ottobre il 18 novembre 2022, comprese 8,613 persone che lavorano esclusivamente nella gig economy. Ciò ha incluso:
All'interno del campione di lavoratori sono stati identificati i gig worker e i lavoratori tradizionali. I gig worker sono stati identificati come coloro che lavorano su base occasionale, temporanea o stagionale, oppure come freelance, lavoratori indipendenti, consulenti, gig worker o che utilizzano una piattaforma online per trovare lavoro. I dipendenti tradizionali sono stati identificati come coloro che non lavorano nella gig economy e hanno invece una posizione permanente a tempo pieno o parziale. Il sondaggio è stato condotto online nella lingua locale. I risultati complessivi sono stati ponderati per rappresentare la dimensione della popolazione attiva per ciascun paese. Le ponderazioni si basano sui dati sulla forza lavoro della Banca Mondiale, che sono derivati utilizzando i dati del database ILOSTAT, il database statistico centrale dell'Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), a partire dall'8 febbraio 2022.
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