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L'indagine della Procura

Agnelli Coltelli: "John Elkann spietato con Lapo e Andrea, ora tocca a lui"

Parla Gigi Moncalvo: l'inchiesta di Torino, il codice Fiat e la necessità di un passo indietro

Bufera Agnelli, "Ecco perché John Elkann deve andarsene"

La prima reazione, alla notizia dell'inchiesta della Procura di Torino su irregolarità fiscali che vede indagato anche John Elkann, nipote dell'Avvocato Agnelli e presidente di Stellantis, è netta: "Allora c'è un giudice a Torino! E non solo a Berlino". Gigi Moncalvo, giornalista e scrittore, è forse la persona meglio informata in Italia sui destini e i giochi di potere all'interno della famiglia Agnelli/Elkann. Diversi i suoi libri sull'argomento, da "Agnelli segreti" ad "Agnelli coltelli" fino all'ultimo "Juventus segreta".

Un Agnelli - anche se non porta quel cognome, per quanto potrebbe a norma di legge - alla guida della Fiat (Stellantis) indagato per reati fiscali - al di là delle grane della Juventus e di Andrea - non si era mai visto manco ai tempi di Tangentopoli, quando Romiti e il concetto del "poteva non sapere" (lui solo, a differenza di altri presidenti) salvarono l'Avvocato Agnelli.

L'ultimo atto, per ora, di una guerra che vede contrapposti da anni Margherita Agnelli ai figli John, Lapo e Ginevra sale veramente di livello e finisce nel penale.

"Questa volta sono veramente vicini al bersaglio. Per fortuna c'è un giudice a Torino".

Margherita ha presentato un esposto per le dichiarazioni dei redditi della madre Marella, morta nel 2019, ma l'idea - e anche quello che io stesso ho scritto - è che la figlia dell'Avvocato voglia portare la Finanza a indagare in tutte le carte del figlio John Elkann, compresa quella misteriosa società semplice che è la Dicembre, la cassaforte di famiglia.

"E' esattamente così. Questa volta Margherita ha fatto analizzare dai suoi esperti, e da tutti i punti di vista, tutte le carte che è riuscita a trovare. A cominciare dalla cosiddetta pensione, o come diceva l'avvocato Lombardini che assisteva Marella, con il suo accento svizzero, la 'pansione'. Ecco, quella pensione di 770mila euro al mese arriva dagli accordi di Margherita del 2004, quando rinunciò a gran parte dell'eredità dell'Avvocato in cambio di un miliardo e mezzo di euro. Donna Marella le disse 'con tutto quello che ti lascio, dammi almeno una pensioncina' e lei accettò".

Quindi, il vitalizio milionario, che è poi quello che i magistrati contestano non essere stato dichiarato al Fisco, Villa Frescot che Donna Marella subaffittava a John...

"Margherita ha fatto cercare dove venivano registrate quelle somme mensili e di conseguenza pagate le tasse. Perché il nodo era sempre quello della residenza: per lei, Marella non era veramente residente in Svizzera, circostanza che invaliderebbe i testamenti. Ed evidentemente ha trovato le prove che almeno in quel biennio 2018-2019 Marella risiedeva in Italia, quindi quelle somme dovevano essere dichiarate nel Modello Unico e dichiarate al Fisco italiano".

Marella è mancata nel 2019, ma è risaputo che gli ultimi mesi li avesse passati in Italia, perché per esempio erano di Torino i medici che l'assistevano. E qui arriviamo alle dichiarazioni dei redditi, presentate dal commercialista Gianluca Ferrero, presidente della Juventus, peraltro.

"Gianluca Ferrero, uno che non è nuovo a queste nefandezze. A Torino, e attorno alla Famiglia, lo chiamano il Contabile, come negli Intoccabili con Sean Connery. Lo aveva già fatto nel 2003, quando Marella doveva presentare la dichiarazione dei redditi come erede di Gianni, deceduto a gennaio. E visto che non ce la vedo Donna Marella a compilare tutte le caselle con la matita come noi poveri cristi, ecco arrivare Ferrero. Ma anche nel 2004 avrebbe dovuto presentare la dichiarazione dei redditi per quei ventiquattro giorni di vita di Agnelli. Però nella casella RW ossia 'beni all'estero e redditi da essi derivanti' non c'è nulla, resta vuota. Quando Margherita fa causa, nel 2007, sulla reale entità dell'Avvocato, ci sono gli accordi che accennano a beni all'estero, quindi come è possibile fossero a zero nel 2004? Arriva una mazzata dal Fisco da 100 milioni che Marella chiede e ottiene di rateizzare".

Ora, sembra toccare anche a John Elkann: lui, come erede, presenta la dichiarazione dei redditi della nonna deceduta e agevola "la condotta mendace del commercialista", come dicono i magistrati.

"Io mi chiedo, ma perché quel gran genio di Elkann non si è parato il c...o con tutti i grandi esperti che ha attorno? E ora dovrebbe mostrare la stessa spietatezza che ebbe verso il cugino Andrea e il fratello Lapo, il primo per l'inchiesta sulla Juventus e il secondo con quel caso del finto rapimento a New York. Invece di aspettare le conclusioni di ogni grado di giudizio, lui non ha esitato e li ha costretti alle dimissioni dalla Juve e dal consiglio di amministrazione di Ferrari, per quanto riguarda Lapo. Perché c'è un codice etico dell'ex Fiat. Ma se vale per tutti, dai manager ai parcheggiatori, deve valere tanto di più per il numero uno, no? Quindi, perché non si autosospende adesso?".

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