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La guerra per l'eredità

I milioni "spariti" di Marella Agnelli, in procura camerieri, maggiordomi e autisti di Villa Frescot

Il giallo della residenza svizzera e dei contratti delle bollette - e persino i cani - intestati a John Elkann

E' stato il maggiordomo! Si dice sempre così, quando si parla di gialli o misteri, con l'investigatore che procede a interrogare la servitù della magione dove è stato commesso il crimine. In questo caso, che per quanto sia intricato come una partita a Cluedo è alla fin fine una questione di finanza, gli investigatori sono quelli della Procura di Torino e della Guardia di Finanza e stanno facendo sfilare una trentina di persone, fra governanti, autisti, maggiordomi, infermiere e camerieri, per risolvere il giallo di Villa Frescot, dimora degli Agnelli.

Il giallo riguarda una cifra di circa 8 milioni di euro "spariti", nel senso che non compaiono nella dichiarazione dei redditi di Donna Marella Agnelli, vedova dell'Avvocato. Lo dice sua figlia, Margherita Agnelli de Pahlen, nell'esposto che ha fatto finire suo figlio John Elkann, assieme allo storico commercialista e presidente della Juve Gianluca Ferrero e il notaio svizzero di Marella, nel registro degli indagati per reati fiscali.

Otto milioni che non sono spariti da una cassaforte, ma che se dichiarati al Fisco - questa sempre la teoria degli avvocati della contessa de Pahlen - avrebbero dimostrato che Donna Marella risiedeva stabilmente in Italia, negli ultimi mesi della sua vita, e non in Svizzera. Circostanza che invaliderebbe testamenti e accordi successori, rimettendo in discussione l'eredità dell'Avvocato e anche la governance dell'Impero ex Fiat.

Il personale di servizio di Villa Frescot - la storica dimora adesso in vendita -, tutti in qualità di persone informate sui fatti, è chiamato a ricostruire quegli ultimi mesi fra 2018 e 2019 e anche i complessi rapporti di dipendenza con la Famiglia. Tutto il personale, comprese le governanti di Marella, infatti, risulta essere stato assunto dal nipote John Elkann, o da società a lui riconducibili. Tutto perché, dimostrerebbe un appunto del commercialista Ferrero, "occorreva non far risultare intestate a Marella Caracciolo le utenze degli immobili in Italia e i rapporti di lavoro". Tutto, quindi, finiva in capo a John, che in quel periodo aveva spostato a Villa Frescot - da Villar Perosa - la sua residenza anagrafica. Perfino i cani erano stati passati a John.

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